La rubrica sui cartoni animati anni ’80 ti piace? Segnalami altri cartoni di cui vorresti leggere una recensione un po’ diversa dal solito!
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Alla domanda: “Come hai imparato la Storia del periodo della Rivoluzione francese?“, la risposta, per un figlio degli anni ’80, sarà una e una sola: grazie a Lady Oscar.
Perché Lady Oscar, oltre ad essere la storia della madamoiselle, è anche e soprattutto il racconto tormentato degli anni che vanno dall’insediamento di Maria Antonietta d’Austria a quelli del post-rivoluzione francese.
Il plot
Lady Oscar nasce da una famiglia nobile alla corte di Francia. E’ donna, ma da tutti trattata come fosse un uomo, e, come tale, cresce fino a diventare comandante delle guardie del Re e protettrice della Regina Maria Antonietta. Quando i fatti della storia si intrecceranno con le sue vicende private, Lady Oscar si renderà conto delle ingiustizie subite dal popolo oppresso dalla povertà e morirà per difenderlo il giorno della presa della Bastiglia.
Grandi dibattiti sull’ambiguità del personaggio, su quel padre che “la voleva maschietto, ma ahimè sei nata tu“: ‘sta povera ragazza, bionda, boccolosa, dagli occhi in perenne luccichìo (per vari motivi a rotazione: l’amore per il conte di Fersen non ricambiato, la passione per il combattimento, il fervore per i più deboli) è obiettivamente una stangona rinchiusa in spalline troppo larghe e frangiate e pantaloni alla cavallerizza per niente glam. E tutto perché? Perché il padre nobiluomo vuole che lei monti un cavallo sguainando una spada anzichè ampliare il suo guardaroba con abiti in crinoline e pizzi di Prussia. Niente amore, niente ragazzi: mentre la corte tutta di Francia si sollazza al suono di cetre ai banchetti regali, lei rimane lì, a guardare la pioggia cadere dal vetro di grandi finestre, che farebbero la gioia di un giornalista di Cose di Casa. E il povero Andrè, suo amico d’infanzia, con il suo fazzolettone al collo e il suo gilet marrone, quanto amore per lei di nascosto! Ma niente, Lady Oscar è programmata per combattere e difendere la viziosa Regina, non per andare lontano, nei campi di grano, a fare l’amore più in là, come insegna Pupo. La corte di Francia tutta non è ben consapevole che Lady Oscar sia femmina, nonostante la poveretta abbia scritto donna in fronte, sulle tette, sui fluenti capelli. Per lei, come per Superman, Sailor Moon e tutta una serie di Supereroi vecchi e nuovi, vige la regola del: non essere riconosciuti anche se il travestimento implica un banalissimo cambio d’abito.
Oggi, Lady Oscar, sarebbe come minimo in cura da uno psicologo. Anni di frustrazioni e analisi, per il rapporto sbagliato con il padre, il costringersi in panni non voluti, il non poter mettersi lo smalto sulle unghie e truccarsi, che cosa brutta!, il non poter sistemarsi e maritarsi, fare figli con Andrè o mettere a punto tecniche di seduzione lette sul Cosmopolitan per soffiare l’amante Fersen alla Regina.
Oggi Lady Oscar sarebbe l’ospite perfetto per Barbara d’Urso e il suo Pomeriggio cinque. Me le vedo lì, l’una davanti all’altra, con Paolo Crepet e Meluzzi in collegamento da Milano, con Barbara che la guarda compassionevole, e le chiede: “Allora, Oscar, raccontaci del percorso che ti ha portato oggi qui, con questa bellissima minigonna, finalmente donna, finalmente te stessa. Raccontalo per tutte le telespettratrici che non riescono a fare quello che vogliono, che si sentono costrette in un ruolo che non va bene per loro”.
E me la vedo Oscar, timidina quanto basta (anni su un cavallo a guadare fiumi lucenti al sole e con la baionetta sotto il cuscino, e ora qui, a Cinecittà, in minigonna, destabilizzano un po’), sollevare lo sguardo e affermare con la sua voce impostata da anni e anni di maschiaggine: “Dalla mia storia ho imparato solo una cosa, Barbara: la prossima volta, prima di farmi infilare quella tuta da metalmeccanico che è la divisa dell’esercito, scappo di casa e chiedo asilo politico alla Casa del Grande fratello. Lì, un posto per me, lo trovano di certo“.
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ery says
ahahahahaha stupendo!!!!!!!!!!!!! gio mi raccomando.. spero che queste analisi diventino un appuntamento fisso!!!!!
Morgana says
Povera Lady Oscar ! Forse lei lo condurrebbe oggi un reality invece che essere concorrente ( o ruberebbe il posto a Maria De Filippi ! )E’ verissimo che la storia della Rivoluzione Francese l’abbiamo imparato seguendo il cartone ! Per noi 14 luglio non significa presa della Bastiglia, ma la morte di Lady Oscar !