Ci sono tanti maschi (famosi), tante femmine (famose), e insieme formano delle coppie. Un universo di amori e tradimenti, litigi, sotterfugi, dichiarazioni e combattimenti all’ultimo sangue per raggiungere l’obiettivo e cioè trovare un uomo (o una donna), mettersi insieme e poi ricominciare con i tradimenti, i litigi, i sotterfugi..
Fausto Brizzi è uno che ha capito il modo per far ridere gli italiani. Per questo, “Maschi contro femmine” è un’ arguta (l’ennesima, dopo “Ex“?) analisi dei rapporti amorosi ai giorni nostri: un po’ cine-panettone, un po’ approfondimento sociologico, un po’ teatrino di macchiette stereotipate, un po’ fucina di dialoghi brillanti e battute degne di tale nome. Un complimento e una critica, per una commedia in questi giorni nei cinema italiani che ha già letteralmente sfondato il botteghino.
Un puzzle a incastro, tante storie collegate che faranno ancora una volta capolino nel film gemello, “Femmine contro Maschi” in arrivo a Febbraio 2011. I protagonisti? Ci sono tutti: dalle giovani leve (Vaporidis e Felberbaum), ai veterani (Signoris, Bisio, de Luigi e Cortellesi), ai nuovi brillanti (%%3strong>Preziosi esploso dopo Mine vaganti di Ozpetek).
Ci sono Walter e Monica (la coppia Fabio de Luigi e Lucia Ocone), coppia sfrattata da un figlioletto arrivato a sciogliere gli equilibri della vita coniugale e a smantellare la vita sessuale dei genitori. Walter allena una procace squadra di pallavolo la cui stella incondizionata è Eva (Giorgia Wurth, la Cicciolina del mini-serial Sky Moana), che lo porterà al tradimento. Presidente della squadra allenata da Walter è Vittorio (Francesco Pannofino, che non si affranca completamente dal ruolo – perfetto – di Renè Ferretti in Boris – la fuoriserie italiana), che viene sopreso dalla moglie Nicoletta (una bellissima Carla Signoris) in preda a un raptus sessuale con una ventenne aitante, episodio che la porterà alla crisi di mezza età più totale, gettandola nel panico. Il figlio di Nicoletta, Andrea (Nicolas Vaporidis) si innamora nel frattempo di una sessualmente indecisa Francesca (Sarah Felberbaum), contendendosela con la sua migliore amica lesbica; nel frattempo, uno dei migliori amici di Walter, Diego (Alessandro Preziosi), imperterrito sciupafemmine, continua a litigare sul pianerottolo con la sua vicina di casa, una rigida infermiera attenta alla causa ambientalista (Paola Cortellesi). Personaggi satellite, protagonisti del doppio film in arrivo con l’anno nuovo, Emilio Solfrizzi, Claudio Bisio e un’immancabile e quanto mai uguale a sè stessa Luciana Littizzetto nei panni, guarda un po’, dell’urologa (così che il suo personaggio possa etichettare più e più volte, e non gratuitamente, gli organi genitali con assurdi sinonimi?).
Non si dirà nulla di nuovo a parlare del finale di “Maschi contro femmine“. Finisce bene, inevitabilmente. E per tutti. Perché l’amore è tradimento, l’amore è copulare selvaggiamente in tutti i luoghi e in tutti i laghi, in barba ai figli, all’età, ai ruoli. L’amore è l’amico che ti dice che il tradimento è fisiologico, è la moglie che ti perdona, è il combattere con le unghie e con i denti per conquistare chi ci piace. Fausto Brizzi la sa lunga: lo chiamano Re Mida del botteghino, ma in realtà è un furbetto del quartierino che porta sullo schermo non la vita reale, solo una sua tiepida rappresentazione, edulcorata da facce note. Si ride, attenzione: si ride perché alcuni dialoghi, brillanti, lo sono davvero.
Ma quante altre volte un regista dovrà usare un povero neonato per far partire la gag della pipì in faccia al povero disgraziato che gli sta cambiando il pannolino, prima che qualcuno lo fermi e gli dica: “Guarda che se avessi voluto una roba trash, sarei andata a vedere l’imperdibile film di Natale con Massimo Boldi“?
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