Immaginate di dover festeggiare una laurea. Immaginate però che vostra madre, grande party planner, tanto planner da far invidia a Enzo Miccio, non riesca, per ragioni logistiche, a festeggiare come si deve questo grande traguardo, tra l’altro ultimo tra quelli scolastici ( e qui scopri il perché). Ha le mani legate, non ha una casa, e, tragedia delle tragedie, quella in cui è ospite ha un forno che non conosce. Provate a chiedere qual è il grande problema della Mamma Calabra (ma mi sento di poter estendere questo grande trauma a tutte le mamme del mondo) quando si trova in una casa non sua ma le mani prudono dalla voglia di cucinare: il forno.
Quello che per la figlia inetta è solo un utile strumento per scongelare il pane rimasto troppo a lungo nel freezer, per la mamma cuoca sublime è un luogo caldo e accogliente dove racchiudere delizie d’ogni sorta e dimensione. Ogni mamma, nell’intimità della propria casa, ha un forno da accudire: e lo ama, di un amore spassionato. Conosce ogni suo angolo più recondito, lo perdona se fa saltare la luce dell’intero quartiere e se mai toppa una torta, passa oltre, lo accarezza e gli dice: “Non preoccuparti, può succedere a tutti“. Ogni mamma conosce il suo forno. Ma guai ad allontanarsene: un’altra casa, un altro forno, la voglia di cucinare sempre ai massimi livelli. Come si fa? Diffidente, si usa il forno sconosciuto, teglie non adeguate, ingredienti insufficienti (perché ricordiamo che oltre Napoli tutto ciò che si mangia è finto, è un ologramma o comunque fa male) con il rischio di sbagliare. Ovviamente il risultato sarà ugualmente ottimo, ma la mamma calabra in trasferta ama schermirsi, anche se intorno a lei ha solo gente che le fa la ola.
Ma ritorniamo al party. Vista l’impossibilità di sfornare torte dolci e salate al Nord ai tempi della laurea della primogenita da collocare intorno a Febbraio, il 17 Aprile, con un gap spazio-temporale degno di Ritorno al Futuro, la Mamma Calabra inviterà una fetta di parentado, una fetta di amici intimi della festeggiata e una fetta di ogni torta umanamente mai concepita, ovviamente il tutto preparato nel grazioso forno della magione di famiglia. La Mamma Calabra, se ha una festa domenica, visti i suoi mille impegni domestici/familiari/lavorativi, non attenderà la domenica mattina per impastare, no: lei già al venerdì avrà pronta almeno sette varietà diverse di dolcetti e due torte, per quanto riguarda il reparto DOLCI. Ma ovviamente un buffet non è un buffet se non propone agli ospiti anche il salato, e allora ecco che dal frigorifero spuntano tramezzini, torte rustiche, salatini, tutti rigorosamente fatti a mano perché le cose precotte sono fatte dal demonio.
La figlia primogenita laureata mesi e mesi prima, che con charme di attrice accoglierà i parenti e gli amici tutti e i loro auguri/regali come se si fosse laureata il giorno precedente, sarà ovviamente aiutante in cucina per dare sostegno alla Mamma Calabra che altro non le ha raccomandato di aiutarla a tutti i costi nell’organizzazione di questo party che LEI ha voluto organizzare e di cui NESSUNO sentiva la mancanza.
Considerata l’inettitudine della primogenita, anche se con immane sforzo la Mamma Calabra cercherà di coinvolgerla in questo o quel compito gravoso, niente andrà come previsto: la panna si smonterà, la quiche risulterà troppo liquida, la mozzarella poco filante. E sarà quello in momento in cui, da aiutante ufficiale, la primogenita calabra e inetta passa direttamente al ruolo di stagista, relegata a pelare patata, carote, carciofi e melanzane e lavare i tegami.
Chili e chili di cibo verranno presentati agli ospiti, mentra la Mamma Calabra, timida e a occhi bassi, dirà con un filo di voce: “Avrei tanto voluto fare di più, ma non ce l’ho fatta“. E nel momento in cui tu, figlia inetta ma comunque FESTEGGIATA, oserai reclamare un piatto da te preparato con cura e amore (ma con risultati ovviamente disastrosi), lei, sorridendo malefica, comincerà ad elencare uno a uno i pasticci combinati in cucina dalla nascita, godendosi le risate degli ospiti che, a quel punto, per la sua cucina e il suo humour, l’avranno già eletta “Mamma dell’anno“.
Mai organizzare un party con la mamma calabra, perché, alla fine, si finisce a festeggiare sempre lei.
* la foto di copertina: torta finemente decorata da me. E fatta da mia madre. Ma che c’entra, anche la vista vuole la sua parte!
[…] tutti uguali. Per questo, dopo la guida alla sopravvivenza ai pranzi e alle cene natalizi, e agli aperitivi made in Calabria, oggi, proprio mentre gli effluvi dell’estate accendono gli ormoni, voglio guidarvi […]