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La Calabria non è un posto per magri. Come sopravvivere all’estate

2 settembre 2011 | Scritto da Giovanna Gallo | 13 commenti

Lo dicono tutti: “Guarda che d’estate si dimagrisce” oppure “Massì, mangi solo anguria, vedrai quanta pipì e la ritenzione idrica  va via” o ancora “Al mare? Ti passa la fame. Poi vedi come cali di peso, nuoti e perdi anche una taglia di fianchi“.

Sono qui per smentire queste leggende metropolitane e per mettere in chiaro che la variabile location della tua estate conta molto ai fini del tuo dimagrimento. O della mancanza di quest’ultimo.

Se fai le tue vacanze al Sud, se torni a casa dopo lungo peregrinare, se vai a trovare i parenti: ingrassi. Ingrassi perché mangi. Mangi perché è tutto buono. E anche perché se rifiuti muori. Ok, tiriamo fuori sempre gli stessi stereotipi: al sud se magna, al nord manco per sogno, il cibo è un nemico da combattere, ma voi non avete visto le occhiate di mia madre, lei, la regina della cucina, quando ho cominciato a supplicarla di smetterla di sfornare portate, ché ce n’erano già 1.400 sul tavolo, sul piano cottura, sul lavello, su ogni sedia, sui sedili posteriori della macchina, in testa a mio fratello. “Mamma, guarda, lascio l’università per andare a fare il burlesque nei peggiori bar di Caracas“. Nessun fiato. “Mamma, ho deciso che torno a casa e mi faccio mantenere vita natural durante da te e papà, però prima vi accoppo così non potete neanche lamentarvi“. Giusto uno sguardino di curiosità tra una pitta china e una polpetta. “Mamma, dai, smettila di cucinare, che poi tutta ‘sta roba, chi la mangia?!“. Ecco, questa frase è proibita. E’ a questo punto che il terso cielo azzurro calabro diventa nero, i tuoni cominciano a ribollire, gli occhi le diventano rossi e comincia a respirare più forte, più o meno come quando Hulk si trasformava in Hulk. Per dire.

Melanzane ripiene fritte, fide compagne delle mie serate calabre

Perché nessuno ha chiesto alla mamma calabra di cucinare così tanto, tu ti accontenteresti anche di un’insalata, l’ospite di 5 portate più dolce e caffè, ma per lei è una missione, capite? Come quando vedi l’immondizia per strada e devi raccoglierla, perché “Se non comincio io, andiamo a scatafascio“, o come la raccolta differenziata. Come aiutare le vecchiette a portare la spesa. I gatti a scendere dagli alberi. Ecco, mia madre cucina perché è nel suo DNA, e cucina tanto perché secondo lei sotto le 6 portate in tavola non c’è niente e fai brutta figura con chiunque abbia avuto l’ardire di fermarsi per cena. Nessuno le ha chiesto di cucinare, ma lei lo fa ugualmente, tanto più che NON è VERO CHE NESSUNO MANGERA’ QUELLO CHE HA PREPARATO, perché è tutto troppo buono e lei lo sa, oh, se lo sa, ed è meglio che una frase del genere non esca dalla tua bocca o per farle credere che di quella roba che ha cucinato tu puoi farne a meno devi saltare il pranzo. Io una volta l’ho fatto e sono morta di stenti entro 10 minuti dall’inizio dell’orgogliosa ribellione.

Comunque. In Calabria, l’estate non è un paese per magri. O almeno lo è per tutti quelli che sono rassegnati a perdere lo status di magri per almeno una stagione. Noi – mia madre, che poi è quella che cucina, io di solito mangio – non distinguiamo tra cibi estivi e cibi invernali. Noi la cascata di rucolina su un piatto di bresaola non la consideriamo proprio. La frittura riscalda? Poco male, quando il 15 agosto puoi assaggiare, nell’ordine: melanzane ripiene fritte, polpette di melanzane fritte, spiedini di melanzana fritti, pasta con sugo e melanzane e uovo e prosciutto.

A Ferragosto vai al mare con il parentado e mia madre, che per quel giorno –uditeudite – non c’ha voglia di trasportare teglie di cibi, porta i panini. SEDICI. Sedici panini per 5 persone, di cui un bambino. Una sera mia madre organizza una grigliata in giardino e invita fidanzati e amici delle figlie. La carne, come già raccontato nel post Sopravvivere a un pic-nic calabro, è solo un mero contorno di quello che ti aspetta: bruschette, polpette, torte salate. Solita storia, insomma.

Io solo una cosa vorrei dire a quelli che sono convinti che d’estate, col sole e con la salsedine, si dimagrisca. Glielo direi piano, con gentilezza, perché queste cose sono difficili da mandare giù. Vorrei dirgli che sì, forse a Sestri Levante si mangia un bel piatto di pesce, un vinello fresco, una fettina d’anguria e poi via, pronti per la spiaggia. Ma provate a scendere un po’ più giù, dove mezza anguria pesa 7 kg, il pesce è sempre da Guinness dei primati, il bis è d’obbligo.

Come fai a dimagrire in Calabria, dico io, con il sole e la salsedine. Se li becca mia madre li mette in padella e frigge pure quelli.

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Categoria: Lifestyle, Storie calabre
Tag: calabria, mangiare in calabria, organizzare un party in calabria, racconti divertenti calabria, racconti divertenti sulle mamme

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Commenti

  1. Giulia says

    2 settembre 2011 at 10:52

    L’articolo è bellissimo e giusto per iniziare i miei più sinceri complimenti ( ho riso tantissimo!)

    Ahem-
    Ho la nonna e mamma calabra. Una famiglia meravigliosamente calabrese e il resto siculo. Giuro che dal mix è venuto fuori qualcosa di esattamente uguale e credo leggermente peggio da te meravigliosamente descritto.

    E a natale? quando si comincia con venti chili di turdilli giusto per cominciare?!
    *_*
    santocielo.
    Io quando ho detto ai miei parenti di Cosenza che ero vegetariana mi hanno tutti abbracciato e detto ” poverinaaaaaaaaa”.
    E’ stato uno dei momenti più belli della mia esistenza . Quando sono con loro mi vien voglia di mangiare carne giusto per i loro sguardi spenti e rassegnati.
    E c’è da dire che no. Non si può affatto dire di no. Scommetto che tua mamma sforna meraviglie (la foto della melanzana santo cielo è divina!) . Altro che anguria *_*

    Un bacione!
    Ti leggo spesso e gia’ da un po’ ma non commento perchè fondamentale sono una timida.
    Ma poi mi sono detta: uff.
    E bbasta.
    E ho cominciato, ecco.

    Rispondi
    • Giovanna Gallo says

      2 settembre 2011 at 15:05

      @giulia: maghetta, vegetariana? VEGETARIANA? mia madre non sa neanche pronunciarla questa parola. Credo che le verrebbero le convulsioni se avesse ospiti che non mangiano carne. Ma riuscirebbe a friggere anche la verdura. Tipo i fiori di zucca in pastella. Le frittelle di zucchine. Le bruschette che sopra ci mette tanta di quella roba macchettelodicoaffare.

      Quanti anni c’hai, 25? Sei già fortunata a non essere stata linciata fino ad ora, ma come fai? io per molto meno (tipo che “oggi no pasta mamma, voglio un’insalatona”) mi sono beccata musi lunghi e altre terribili amenità.

      Grazie per tutto, ci sentiamo su Twitter 😉

      Rispondi
  2. Susanna says

    2 settembre 2011 at 11:29

    Amica!Quanto mi mancavano i tuoi post calabri!!!!!baci!!!

    Rispondi
    • Giovanna Gallo says

      2 settembre 2011 at 15:05

      @susanna: sai che quando torno ho sempre qualcosa da raccontare 🙂

      Rispondi
  3. Alessio says

    2 settembre 2011 at 11:51

    Ti dico solo che mi stanno preparando per la Francia!! Prendine un altro po’ che lì poi quando te la mangi una cosa buona come questa…..

    Rispondi
    • Giovanna Gallo says

      2 settembre 2011 at 15:06

      @alessio: certo, come dimenticare questa fantastica frase delle mamme. Per non parlare delle cose che non crescono al nord, ma solo al sud, e che quello che c’è al nord in realtà dentro è arido e non nutriente?

      Grazie per essere passato 🙂

      Rispondi
  4. Davide says

    2 settembre 2011 at 14:30

    inviti, anche a pagamento ovviamente, sono disponibili ? 😉

    Rispondi
    • Giovanna Gallo says

      2 settembre 2011 at 15:08

      @davide: il punto è che quella donna ne sarebbe capace di invitare chiunque perché adora cucinare e adora i complimenti che ne conseguono. Ma ovviamente tutti a cena gratis, che “dove mangiano in 5 mangiano anche in 6. o in 7. o in 15”.

      Grazie del commento!

      Rispondi
  5. Giuseppe Vitale says

    2 settembre 2011 at 15:57

    A me dopo aver letto sto post è venuta fame 😀

    Rispondi
    • Giovanna Gallo says

      2 settembre 2011 at 16:23

      @giuseppe: vieni a casa mia, si mangia fino a desiderare la morte! :)=

      Rispondi
  6. Giuseppe Vitale says

    2 settembre 2011 at 17:24

    @giovanna: moi j’arrive tot de suite.

    Rispondi

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  1. Settembre è il mese dei buoni propositi: come sopravvivere al loro fallimento | Giovanna Gallo ha detto:
    27 agosto 2012 alle 12:54

    […] più immediato li infili nel cestone della roba sporca e li ripassi in lavatrice immotivatamente; quei chili in più presi durante gli aperitivi in spiaggia e la ricerca su Google di tutte le palestre della zona, l’insana voglia di fare kickboxing, […]

    Rispondi
  2. Calabria Survivor nell’ebook (gratuito) Meglio il sole (che male accompagnati) | Giovanna Gallo ha detto:
    11 luglio 2013 alle 10:34

    […] e un Tartufo Gelato ripieno di cioccolato fuso. Goditelo, quel gelato. Gustati tutto, fino in fondo: l’accoglienza della famiglia calabra da cui sei in visita; il loro sorriso; la porta sempre aperta; le cotolette a friggere e mai in forno. Goditi i bis e i […]

    Rispondi

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