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Come disintossicarsi da Real Time. Il racconto di una che ce l’ha fatta

20 aprile 2012 | Scritto da Giovanna Gallo | 15 commenti

Un palinsesto frizzante, un sottofondo che non delude e non distrae dal lavoro, protagonisti azzeccati e ritmo serrato. Tutto questo è Real Time, una rete che dà dipendenza.

Ciao, sono Giovanna e sono qui per raccontarvi che si può uscire dalla Real Time dipendenza

“Ciao Giovanna!”

Che poi  per me Real Time è femmina. Me la immagino stretta in uno dei tubini della Paola Marella ( ma non con la stessa capigliatura – quella sta bene solo a lei), mentre volteggia su tacco 12 e si dà un’ultima passata di fard sulle guance.

Il fatto che io abbia personificato una rete tv la dice lunga sullo stato della mia assuefazione.

Ma guarire si può e questo è il racconto tormentato della mia rehab, fatto di tentazioni, sacrifici, televisioni mute e puntatone di Wedding Planners perse tra pianto e stridore di denti.

Perché Real Time ti lavora sui fianchi. Il palinsesto è vario e quando pensi di non farcela più a sopportare la vista di Grassi contro Magri arriva Buddy Boss delle Torte che ti fa lanciare il telecomando dietro il divano. In più non hai bisogno di una guida tv: se accendi trovi sempre qualcosa di interessante, o la replica di qualcosa di interessante, o il promo di qualcosa di interessante.

Io ho cominciato così, alla scoperta dell’offerta della rete: quando tutto è nuovo e non hai ancora visto 300 volte la stessa puntata di Cucine da Incubo, ti godi pascolianamente ciò che ha da dare e sorridi e ne vuoi di più e dici “Questa è l’amica che mi terrà compagnia mentre studio, lavoro, cucino” perché Real Time is the new Radio – un ottimo sottofondo alle tue attività di routine.

Non è che stai lì fissa a guardare tutto ciò che succede, non è indispensabile. Ogni programma ha la sua struttura ben definita, che, placidamente, ti culla verso un finale prestabilito e sicuro: del doman non v’è certezza, ma potreste dire la stessa cosa di Fuori Menù?

Quante volte ho lasciato che la voce di Alessandro “sono figo” Borghese mi cullasse al suono del suo adorabile “Vediamo come ho fatto!“? E quante volte ho ammirato la perfetta linea di Paola Marella, una donna che non ingurgita carboidrati dal ’79 e che può permettersi una pettinatura che neanche Crudelia Demon?

In quest’anno di dipendenza ho imparato che se vuoi tirarti su e star sveglia mentre lavori Barbara Giulienetti di Paint You Life non è l’ideale e che dire bomboniere è da sauvage, mentre fa figo e molto Upper East Side donare a tutti gli ospiti delle tue nozze  un cadeu de marriage mentre affetti una wedding cake che da sola coprirebbe gli interi costi di un matrimonio calabro.

Ho imparato che i ristoranti di tutto il mondo hanno cucine disgustose,  ma che alla fine con un menù semplice e genuino i clienti tornano. Ho imparato come sono fatti i coltelli e i biscotti della fortuna cinesi. Ho imparato che apparecchiare la tavola è un’arte e che con la pasta di cioccolato puoi fare qualsiasi cosa, anche un drago sputafuoco. Ho guardato fino allo stremo Abito da Sposa Cercasi.

E poi ho detto basta. Piano piano l’assuefazione per i programmi di Real Time è scemata. Ho smesso di accendere la tv come sottofondo e ho imparato a guardare solo i miei programmi preferiti (che restano comunque una decina). Non mi addormento più con la tele accesa su Adolescenti XXL perché convinta che la voce del trainer mi portasse più dolcemente tra le braccia di Morfeo.

Io mi sono disintossicata da Real Time e adesso per esempio la tv è spenta. E se per caso accendessi e, sempre per caso, scoprissi che c’è la Giulienetti che crea una libreria da un fustino del detersivo spegnerei la televisione (anche perchè la tipa  e i suoi improbabili ospiti conciliano il sonno) perché io sono più forte di Real Time.

Ciao, sono Giovanna e sono uscita dalla dipendenza per Real Time. E’ da un mese che non guardo Abito da Sposa cercasi.

E che soffro dentro.

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Categoria: Lifestyle, Tv, Vi racconto le donne
Tag: adolescenti xxl, alessandro borghese, cucine da incubo, dipendenti da real time, guardare real time, matrimonio, matrimonio in calabria, paint your life, paola marella, real time

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Commenti

  1. veru says

    20 aprile 2012 at 11:56

    Beataatte!

    Io qua in Irlanda sento una mancanza pazzesca di real time che manco ti immagini e ovviamente sono assuefatta al Real Time inglese che e’ quasi quasi meglio per alcune cose. E siccome sono dipendente da real time italia me lo guardo su Internet passando ore a cercare persone che hanno messo video, puntate trasmesse o spezzoni che si vedono male.

    Sono malata ma ho deciso di non andare in cura perche’ i pazzi vanno assecondati e io mi assecondo.

    Rispondi
  2. Ilenia says

    20 aprile 2012 at 12:02

    Malata voglio restare! (Da leggere con opportuna cadenza siciliana)
    Ahahah mi fai morire, continua così! 😉

    Rispondi
  3. Laura says

    20 aprile 2012 at 13:45

    Ciao solo Laura, e sono una real time dipendente.
    Il mio compagno mi ha dato un ultimatum: o lui o abito da sposa cercasi!!
    E che dire dell’ultimo tormentone: million dollar decorations!!
    Cara Giovanna aiutami tu!!!
    Ne voglio uscire anch’io….o forse no :))

    Rispondi
  4. elisa says

    23 aprile 2012 at 14:28

    Non posso che sottoscrivere!
    I love Paola Marella, tra l’altro.

    Rispondi
    • Giovanna Gallo says

      23 aprile 2012 at 16:34

      @elisa: e chi non ama quella donna, santo dio! 🙂

      Rispondi
  5. Gio says

    21 giugno 2012 at 17:45

    Io mi immagino il brainstorming da cui è stata partorita la rete:

    “Ci vuole un’idea per riportare le donne in cucina, costringerle a credere di nuovo che il matrimonio sia tutto nella vita e imbambolarle di fronte a mobili che siano già presenti in casa loro. Come si fa?”
    -Hai ragione, e per favore convinciamole pure a mettersi qualcosa di accattivante addosso, non sopporto più quella sciattona di mia moglie!-
    “Ben detto! Ma vogliamo parlare di cosa si mettono in faccia? Racchie arrugginite! Sono convinte di essere belle al naturale!”
    (in coro)
    “Dobbiamo fare qualcosa!”

    Rispondi
    • Giovanna Gallo says

      22 giugno 2012 at 9:55

      @gio: ahaha gio, secondo me è stato pure peggio.

      “Allora, cosa piace a queste donne?”

      “I trucchi, i vestiti e un bel cuoco che fa il piacione in cucina”
      “perfetto, creiamo un canale tv dedicato a queste boiate”

      🙂

      Rispondi
  6. daniele says

    16 luglio 2012 at 19:11

    CHE HAI DA DIRE SUI MATRIMONI CALABRI? DIMMI DOVE E QUANDO E NE PARLIAMO DI PERSONA…

    Rispondi
  7. sabrys says

    16 luglio 2012 at 20:39

    ahahahah bellissimo XD ho fatto il tuo stesso percorso,credo…sarà che le repliche delle repliche delle repliche ad un certo punto mi hanno stufato(anche se Cortesie per gli ospiti lo guardo comunque…ehm…) 😛

    Rispondi
  8. Antonio Ulix says

    17 luglio 2012 at 15:52

    Solo io detesto quel canale?

    Rispondi
  9. Ale says

    17 luglio 2012 at 20:33

    Bellissimo post, ben scritto, simpatico e per nulla banale! Ti correggo solo sul cognome di Barbara che è GULIENETTI. Complimenti ancora 😀

    Rispondi
  10. DAVIDE says

    29 dicembre 2012 at 3:48

    Mi fate ridere, dipendenri da un canale tv… Bha… Basta girare e guardate altro oppure bloccate e/o cancellate il canale.

    Rispondi

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