Il giorno in cui ho scoperto di essere incinta era un giorno di festa, verso i primi dell’anno. Tornavamo da un weekend romantico in Costa Azzurra, l’ultimo veramente da soli, io e lui, senza nessun’altro intorno e in testa. I nostri progetti per l’anno nuovo grondavano l’entusiasmo del capodanno, quando è più facile credere che riuscirai a realizzarli tutti. Una casa, il matrimonio, il mutuo ce lo danno? Che ne pensi dello stile country chic per la cucina?, e cose così.
Il giorno in cui ho scoperto di essere incinta avevo il test di gravidanza a friggere sul comodino, che aspettava un attimo tranquillo da dedicare a quel momento. Non tornerà più, quel momento in cui scopri che stai per diventare mamma per la prima volta.
Non è che ti senti mamma subito. A sei settimane in pancia non hai che un granellino senza capo nè coda che tenta di formarsi contro tutti e tutto, anche contro la biologia e la natura stessa, ed è difficile appiccicare a questa immagine quella di un bambino che dipende da te. Per me è stato difficile; ancora adesso è difficile visualizzare quello che sarà.
Il test di gravidanza è in un cassetto del comò, ed è lì da 4 mesi. Il primo mese ci è servito guardarlo ogni tanto per ricordarci che sì, era tutto vero. Il secondo mese lo osservavo cercando di dimenticare che non era tutto lì, nella nausea che ti prende alla gola, o nella stanchezza mortale, nel sonno pieno di sogni, che presto sarebbe passato tutto, che a 14 settimane sarei tornata come nuova. Il terzo mese non ho aperto quel cassetto per non illudermi, tra corse al pronto soccorso che non lasciavano presagire nulla di buono.
Da un mese non ho più bisogno di guardare in quel cassetto, perché c’è la bimba che scalcia a ricordarmi cosa sarà. Come si fa a diventare mamma, quando sei stata figlia per così tanto tempo? Come si fa a diventare genitori, se fino a un secondo prima che nasca si rimane coppia, sempre tu e lui e le vecchie abitudini?
La mia ansia la butto in quella che gli esperti chiamano “creazione del nido“. Io la chiamo “dove diavolo la mettiamo” e mi affanno a cercare soluzioni che le organizzano la vita da qui al diploma. La notte mi sveglio e mi chiedo: “Ma che ne so io?” e rimango sveglia a sentirla battere contro la mia pancia, ogni ora in un punto diverso, sempre con maggiore forza, mentre cresce piano piano e diventa bambina.
Io lo so che questa è una domanda che tutte le donne si pongono quando hanno un figlio in pancia e non hanno la minima idea di cosa fare quando sarà uscito.
Continueremo ad amarci, io e lui?
Ce la faremo coi soldi?
Come farò quando dovrò rientrare a lavoro?
Sopravviverò ai primi mesi?
Mi troverà ancora bella, dopo?
Sarò una brava mamma?
Sono ossessionata dai consigli delle amiche mamme, e dalle sconosciute che lanciano le loro opinioni su forum impersonali, e tra loro si chiamano “Pancine” o “Mammine” e dicono di andare dal “ginny” o dal “peddy” e danno un’etichetta e un nomingnolo a tutto perché le fa sentire materne ancora di più, e cerco di continuo l’opinione della mia, di mamma, e mi tuffo tra le braccia di Davide perché è lì che devo stare finché le cose non cambieranno del tutto.
Sarò una brava mamma, anche se non mi sento ancora mamma?
E se non dovessi riuscirci la prima volta, quante possibilità avrò?
NB: questo blog rimarrà ai minimi storici di grafica finché non mi sarà tornata l’ispirazione, o mi sarà venuta voglia di un restyling che rimetta tutto a nuovo. Non scrivevo da novembre, risucchiata dalle cose della vita, quelle importanti: mi tengo questo sprazzo di voglia di scrivere che è tornata, e lascio il resto in standby.
laura says
Ciao Gio, la strada che stai percorrendo è la piu bella ed esaltante ma anche la più difficile!! Io non mi sono mai sentita pronta per questa scelta e se non fosse stato per Michele sarei ancora li a domandarmi se fare un figlio o meno.
Tutto cambierà nella vostra vita. Tutte le certezze che la vita precedente ti ha dato finiranno nel pattume.
Il rapporto di coppia avrà forti scossoni ma con tanta pazienza e dialogo il legame si rafforza.
E poi ci sarà lei! E basterà guardarla per vedere il miracolo piu grande vche esista!!
Siete due persone speciali e ve la caverete egregiamente!!
Un abbraccio
Marty - Dilloallamamma says
No, ma perché ti lasci ossessionare dai consigli di mamme amiche e sconosciute? Solo tu sai la tua verità. E ogni verità è personale perché viene vissuta da due persone uniche, che hanno creato un’altra vita unica. Non ci sarà mai nessun forum, nessun blog, nessuna quasi – mamma in attesa dal ginecologo che potrà trovare una soluzione, perché ce l’hai già dentro di te. Lo sai che ce la farai, che ce la farete, che sarai una brava mamma. E crescerai con la ta bambina, imparerai con lei 🙂
Fai bene a rintanarti nelle braccia di Davide: magari non cambierà niente, magari cambierà tutto: dipende da come siete nati voi, come coppia.
Per quanto riguarda il lato sono figlia/sono madre, per me è un tasto dolente e faccio ancora fatica a mettere in ordine… ma come ti ho dtto, si cresce.. (e sarai comunque per sempre, una figlia 🙂 )
Ti abbraccio fortissimo!
Giovanna Gallo says
@marty quello senz’altro, in realtà mi consola sapere che qualcun altro sta vivendo il mio stesos problema o malesseri e mi fa stare più traquilla il sapere che non sono sola. Ma poi faccio comunque di testa mia 🙂 Grazie del consiglio, apprezzatissimo! :*
Miriam says
vedra che sarete tutti e due bravi! Comunque ginny è strepitoso 🙂
Giovanna Gallo says
@miriam parlano come delle sceme! Perché devono dare un nomignolo a tutto! E vogliamo parlare del PEddy, ovvero il pediatra??