Se fossimo tra le pagine di Io e il mio bambino, adesso comincerei a dirvi di quanto è strepitoso essere mamma e quanto è emozionante partorire e quanto è empatico il rapporto con il vostro piccolo, e come si è felici, su una nuvola di zucchero, e quanto sarebbe bello infilare il piccolo in una boccia piena di M&M’s e fargli una foto idilliaca stile Anne Geddes?
E se fossimo nei vari libri che decriptano i linguaggi segreti dei neonati a questo punto non staremmo forse dicendo di quanto i bambini siano incredibilmente chiari nel mostrare le loro esigenze, quanto assolutamente lineari nei loro bisogni?
Bene, io un paio di cose voglio dirvele. Visto che lo sport principale delle neomamme è il dribbling di consigli non richiesti, opinioni inutili e affermazioni assurde da parte di tutte quelle che ne sanno più di te, ho deciso di vendicarmi e diventare come loro. Le mamme che ti devono dire la loro, su qualunque cosa: allattamento, nanna, gioco, abbigliamento, colore degli occhi, somiglianze, vaccini, malattie.
Quindi questo è un post semiserio su tutte quelle cose che nessuno vi dirà sul diventare e sull’essere madre di un neonato. E la prima cosa che sento il dovere morale di dirvi è che Anne Geddes è una pazzoide: quanto devi essere malata per tirar su lo stipendio infilando un neonato in un piatto di spaghetti? E quanto, tu, genitore degenere, devi essere schizzato nel lasciarglielo fare? E tu, studente tenero e mentecatto, come ti viene in mente di investire in quaderni pieni di gemellini infilati in una Converse? I neonati non stanno dove vuoi metterli tu: decidono in quale posizione stare perché in tutte le altre piangono. Anne Geddes, sei una folle!
GRAVIDANZA E PARTO
- La gravidanza abbrutisce la donna: sì, ok, siamo più luminose, abbiamo quella luce nello sguardo, i capelli splendenti e bla bla bla ma nessuno vi dice che i primi tre mesi sarete delle ciofeche ambulanti, andrà un po’ meglio nel secondo trimestre anche se lieviterete a ogni passo e al terzo comincerete a farvi la pipì addosso starnutendo. Se vi viene la bronchite neanche Tena Lady potrà fare nulla per voi.
IL CONSIGLIO NON RICHIESTO: allenate i muscoli pelvici, che dopo il parto non avrete più scuse per non riuscire a trattenere la pipì, se non quella del non aver allenato i muscoli pelvici in tempo. - Il parto non si dimentica: in positivo o in negativo, è inutile che vi fate ripetere che tanto appena vedi tuo figlio non ti ricordi già più cosa hai provato nel metterlo al mondo. Partorire è faticoso, la cosa più faticosa che farete mai. Voi credete che una giornata di lavoro con un cliente difficile sia da sclero, ma non avete mai spinto per 3 ore cercando di espellere da un buco grande quanto un pompelmo un essere umano di 3 kg. Che per di più con ogni spinta avanza di millimetri e alla fine della contrazione si ritrae anche un po’. E tu sei lì a lottare per ore (ORE) contro questo sali scendi sali scendi sali scendi. E comunque anche in caso di cesareo non si scherza: non si si fa fatica, ma i punti dopo bruciano a morte e lo stress psicologico nell’aver subito un’operazione che vi impedisce anche solo di tenere il vostro piccolo in braccio vi prostrerà come e più delle spinte. In più sarete costrette a indossare le calze antitrombo, che hanno questo nome non a caso.
IL CONSIGLIO NON RICHIESTO: se fate parto naturale, non rinunciate ad avere qualcuno con voi. Se il vostro compagno rischia di morire anche solo a vedervi coricata sul lettino con le gambe divaricate, portatevi dietro la mamma, o una sorella: vi aiuterà psicologicamente, ma soprattutto avrà il fondamentale ruolo di reggervi la schiena, o qualsiasi altra parte del corpo abbia bisogno di sostegno mentre spingete.
I PRIMI QUARANTA GIORNI
- Il purpureo è micidiale: in pratica vivrete quaranta giorni in balia degli eventi, in uno stato di perenne sindrome premestruale ma senza un attimo di tempo per coccolarvi, perché avrete un bambino a cui dare il 100% delle vostre attenzioni. Potrete pure aver letto centinaia di libri sensati, ma nessuno vi dirà mai la cosa più importante: che carattere avrà ‘sto bambino? E’ rognoso e sospettoso o pacioso e giocherellone? Oppure è rognoso e pacioso allo stesso tempo, dunque un po’ bipolare? I primi 40 giorni sarete distrutte dal parto, doloranti per i punti, probabile che abbiata dodici parenti per casa di cui solo un paio veramente utili, dovrete imparare ad allattare, e farlo a richiesta, cioè ogni volta che il bambino vuole, perché lui c’ha fame e di certo i primi giorni non aspetterà tre ore (a meno che non abbiate sfornato un santo: in quel caso, brave). Intanto starete ancora bombardando il vostro corpo con degli integratori per rimettervi in forze e vi verà una fame inaudita, e magari il tiralatte, di cui prima non sapevate neanche l’esistenza, diventerà il vostro migliore amico.
IL CONSIGLIO NON RICHIESTO: non fate le eroine, fatevi aiutare. Avete bisogno di una mano per la casa, o anche solo per farvi tenere il bambino mentre riposate. Non mettetevi a cucinare, a pulire il bagno o i vetri, a fare il bucato: voi per i primi 40 giorni non esistete se non in funzione della vostra riabilitazione. Se avete una mamma o una suocera o un’amica o una sorella o chiunque possa darvi una mano a disposizione, chiamatela senza vergogna: voi dovete dedicarvi al vostro bambino, perché in quei giorni neanche lui sa cosa vuole fare e per capirlo dovrete fare molta fatica. Comunque molta di più di quella che investite di solito per pulire la casa: quindi, tanto vale.
IL (SECONDO) CONSIGLIO NON RICHIESTO: uscite appena potete, fosse anche per buttare la spazzatura. Non chiudetevi in casa, appena state meglio cercate di mettere il naso fuori. E’ fondamentale per tornare nel mondo, capire che fuori c’è qualcosa e che l’universo non va avanti di tre ore in tre ore. - I neonati non fanno mai quello che dici tu: la soglia d’attenzione dei neonati per ciò che voi ritenete bellissimo fargli fare è inferiore alla soglia d’attenzione di un maschio etero mentre ascolta il cd de Il volo. A un mese manco vi vedono: sentono il vostro odore e la vostra voce, certo, e probabilmente riconoscono più del papà, che una volta era il massimo esperto, la conformazione del vostro capezzolo, ma non ci potete giocare. E’ inutile che state lì a fargli vedere i libri di Giulio Coniglio e Ignazio Istrice cercando di insegnargli il piacere della lettura. Avete tempo per farlo diventare un fine letterato, nel frattempo dategli da mangiare e fategli molte coccole, le marionette mettetele da parte.
IL CONSIGLIO NON RICHIESTO: la cosa bellissima dei neonati è che nel giro di settimane, a volte anche di giorni, cambiano. Ma cambiano nel senso che imparano a fare cose. Agli occhi di chi sa usare il pollice opponibile potranno pure sembrare delle inezie, ma vuoi mettere scoprire che c’è un mondo al di fuori del raggio d’azione di 15 centimetri? O che la lingua può farti assaporare nuovi gusti? O che le mani puoi mettertele in bocca, oltre che farle mulinare in giro? Insomma, i primi venti giorni non potete fare altro che cambiarlo, farlo mangiare, farlo dormire e coccolarlo, ma nel giro di un mese potrete fargli ascoltare canzoncine e nel giro di due si appassioneranno a cose assurde: Elena ad esempio in questi giorni adora una scatola marrone dell’Ikea che abbiamo sull’armadio e starebbe ore a fissarla, beata lei. - Se cammini per strada e lui dorme, resisterà a ogni rumore: tonfi, trivelle, sibili, urla. La mia ha assistito (giuro) allo sclero di un vecchietto in pieno delirio tra le strade di un paesino ligure con conseguente arrivo dell’ambulanza per il TSO rimanendo impassibile e dormendo per tutto il tempo. Ma non dormendo tipo che puoi svegliarti da un momento all’altro: dormendo proprio di piombo. E’ matematico: in giro i bambini così piccoli sono gestibilissimi, perché tendenzialmente dormono. A questa regola corrisponde però il rovescio della medaglia, ovvero
- Se tuo figlio dorme in camera da letto e tu entri per prendere un paio di calzini fluttuando sulle ali di un angelo e non emettendo neanche un sospiro, ecco che si sveglierà urlando come un pazzo.
IL CONSIGLIO NON RICHIESTO: fatevi prestare una trivella che faccia molto rumore e ogni tanto usatela (non sul bambino, per il rumore). Se volete andarci più piano, qualsiasi cosa faccia casino di solito li ipnotizza, quindi probabilmente anche un phon può andar bene. - Scordatevi il sesso: innanzitutto sarete tutte una sutura, ma in ogni caso, se state anche solo pensando di baciare il vostro compagno per cominciare una tenera sessione di coccole e riprendere il discorso lì dove lo avevate lasciato prima del parto, il vostro bambino percepirà questa intenzione e comincerà a piangere. Ma non in un momento qualsiasi, proprio sul più bello.
IL CONSIGLIO NON RICHIESTO: scordatevi il sesso per i primi 30/40 giorni. Non volete subito un altro bambino dopo il primo? Niente paura, i neonati sono i migliori contraccettivi.
Mi piacerebbe continuare all’infinito, ma devo andare in camera a prendere un paio di calzini, quindi ho già il destino segnato.
[E a voi come sono andati i primi 40 giorni? Raccontatemeli nei commenti, o su Facebook e ridiamoci un po’ su]
Quante verità!!! Il tempo edulcora tutto….ma per me i primi 40 giorni sono stati un incubo!!! A parte il male della ferita, il dover prendere conoscenza con questa nuova creatura, i parenti per casa che ti stressano, il marito che reclama tutte le attenzioni che aveva prima, per non parlare della depressione post partum!!!! Un senso di inadeguatezza e di disorganizzazione mi ha accompagnato per i primi mesi di vita della bimba e sono uscita dal tunnel quando ho riniziato a lavorare a 5 mesi dal parto!!!
La bimba felice dai nonni e la mamma felice di aver riconquistato uno spazio tutto suo!!!!
e’ bellissimo avere un figlio, un suo sorriso e un suo abbraccio mi riappacificano con il mondo, ma è una gran fatica!!!!
Articolo carinissimo e utile per chi come me tra 20 gg sarà in balia delle onde!!
😁😁😁
Mamma mia se mi sono ritrovata in ogni singola parola.. concordo su tutto! io ho passato le prime 2 settimane a pezzi.. e certamente i dolori del parto non li scordo facilmente. Come ti ho scritto su Facebook il ruolo del babbo è fondamentale così come quello di chiunque ti regali 1 ora di libertà per uscire di casa.
meno male che ci ridiamo su…
I primi 40 giorni sono un assoluto delirio, un momento assolutamente fuori dal mondo…. E nel mio caso, io ho avuto due gemelli giusto 15 mesi fa, quindi credimi se dico che capisco perfettamente tutto quello che hai scritto, anzi, ci aggiungo pure dell’altro. Due bimbi al prezzo di uno (maschio e femmina, ollè) sono qualcosa a cui nella vita non PUOI essere preparato. Nemmeno il tiralatte è una cosa che avevo mai considerato, e invece è diventato il mio migliore amico (ehm, anche l’unico) per 7dico7 mesi. Mi ritrovo tantissimo e straquoto il consiglio di uscire, anche solo per la spazzatura. Spesso davvero ero io a chiedere di farlo anche solo per respirare dell’aria fresca per un minuto e mezzo.
La cosa che mi è pesata di più però, devo dirlo, è stata la gente per casa. Siamo stati costretti ad avere aiuti sia di giorno che di notte e dopo 4 mesi ho letteralmente sclerato. Ho buttato tutti fuori (tenendo solo una tata – pagata) e mi sono occupata da sola dei pupi. Sono rinata.
Tutto questo, unito al fatto che venivo da 7 mesi infami spiaggiata sul divano per gravidanza a rischio, bimbi che non volevano uscire da questo corpo e sono nati A TERMINE rispettivamente di 3.05 e 3.2 chili. Con cesareo, quindi punti che tiravano, flebo attaccata per 5 gg e due bimbi da gestire. Una passeggiata di salute insomma.
In bocca al lupo, e pensa che da qui in poi è tutta discesa!! 😀
Gemelli?! Ti giuro che nei miei primi 40 giorni non riuscivo a pensare ad altro che a voi mamme di gemelli. Come fate?come sei riuscita ad arrivare a termine senza sclerare? Concordò sul fatto che la gente a casa non è mai veramente utile: Io avevo i miei tutti i giorni a casa (venivano dalla Calabria, padre, madre e fratello di 9 anni che andava intrattenuto) e l unica veramente utile era mia mamma. Ma gli altri che vuoi fare, li cacci? Ora siamo a “regime”, siamo sole e abbiamo trovato i nostri ritmi. E ovviamente mi lamento che non mi aiuta nessuno 😀 in bocca al lupo a noi!