Quando mia figlia sarà grande, le racconterò dei nostri primi mesi insieme, quelli che lei non ricorderà. Le racconterò delle nostre infinite passeggiate nel quartiere. Di quei mesi passati solo a curarci l’una dell’altra, delle coccole sul letto, dei primi piedini in bocca, del potere della mano che afferra scoperto per caso, e svegliarsi troppo tardi o troppo presto, della magia della prima notte passata interamente a dormire, che la mattina ti svegli e dici: ma è successo davvero?
Le racconterò di mesi passati a esplorarci, a raccontare storie stravaganti, di tutte le prime volte che.
Le racconterò della sua prima influenza, degli occhi piccolini e delle risate mogie, delle infinite parole di mamma e papà su come farla stare meglio.
E le racconterò delle canzoni inventate per lei, parole stupide dette a caso per consolarla, delle lunghe giornate di pioggia passate ad ascoltare la stessa melodia, delle prime pappe, dei gusti nuovi. Le racconterò dei complimenti degli sconosciuti incontrati per caso per strada, degli occhioni blu blu blu che aveva sul suo visetto da piccolina. E le racconterò di come le piacevano i baci, e dove li voleva, e dei massaggini sulla pancia, delle parole parole parole per far passare la giornata e arrivare fino a sera senza neanche un pianto, dei risvegli nel lettone, e del modo in cui la guardavamo pensando: ma ce la meritiamo, noi, una cosa così?
Le racconterò degli abbracci dei nonni e degli aerei presi per andarli a trovare; e le racconterò che l’affetto di una zia è un tesoro che non si può eguagliare.
Le racconterò di questi primi mesi insieme, io e lei da sole, perché lei non ricorderà la fatica e la profondissima comunione di quei tempi, della casa che era sempre un disastro, dei pranzi con lei in braccio a fissare curiosa ogni movimento della forchetta.
E finiranno questi mesi insieme, e cominceremo un nuovo ciclo, troveremo delle nuove abitudini, racconteremo delle nuove storie, canteremo nuove canzoni, e tutte le parole che diremo io gliele racconterò perché è questo, l’ho capito adesso che la nostra simbiosi sta per finire, che fa una mamma: fa un sacco di cose e poi non le dimentica più.
Così mia figlia un giorno crescerà e io le racconterò di un periodo dolcissimo, di quando lei imparava a scoprire il mondo tra le mie braccia e io lo riscoprivo attraverso i suoi occhi belli.
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