Elena ha compiuto un anno il 12 agosto 2015. Questo è il racconto di come ho organizzato la festa senza impazzire, senza spendere un occhio e cercando di tenere a bada lo spirito calabrese di mia madre.
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Quanto te ne importa a un anno della tua festa di compleanno? Nella classifica di Elena delle cose che preferisce di più al mondo credo che il suo party celebrativo fosse all’ultimo posto della lista, dopo il gelato, Peppa, le etichette, i cassetti da aprire e chiudere, il bidet e l’acqua, il mio beauty case e le prese della corrente, e ovviamente suo padre e sua madre. Ma chi siamo noi? Mamme entusiaste! E cosa vogliamo? Spendere centinaia di euro in inutili dettagli! E insomma, questo ho fatto. Elena meritava una festa per il suo primo compleanno ma pure io meritavo una festa per celebrare i miei 365 giorni da progenitrice in erba. Poi, hey, non è mia colpa mia se Elena non parla e non ha ancora dei gusti definiti in fatto di allestimenti e home decor: mi sembra ovvio che per organizzare tutto abbia dovuto mettere in campo tutte le competenze che ho come party planner e tutta la diplomazia che ho acquisito negli anni per gestire ospiti, amici e in particolare mia madre. In questo post vi racconto come ho fatto: buon divertimento!
1. Dove e quando: l’affaire dodici agosto
Il problema principale del compleanno di Elena è che cade il 12 agosto. Povera figlia mia, è nata nella settimana più sfigata dell’anno: finché non andrà in vacanza da sola e potrà festeggiare con gli amici su una spiaggia di Ibiza sarà costretta a farlo in Calabria, a casa dei nonni materni, dove volente o nolente si ritroverà a trascorrere molte estati. Le auguro un sacco di “amici del mare” con cui organizzare queste feste, molti falò in spiaggia e tante giornate in piscina, ma finché la sua capacità relazionale con gli altri bambini sarà rappresentata dalla forza con cui strappa loro il ciuccio di bocca la vedo dura sul versante Amici da invitare alla tua festa . La cosa positiva è che potrà dare un sacco di garden party, avrà una nonna pronta a sfornare roba buona a disposizione e il giorno del suo compleanno sarà sempre molto abbronzata, quindi, va bene, 12 agosto, ti accettiamo! Il primo compleanno di Elena sarebbe stato un covo di parenti: molti adulti, pochi bambini (i nostri amichetti del cuore e quelli del nido sono rimasti a Torino o erano sparpagliati per il mondo in vacanza), età media 50 anni. I parenti sono gli stessi delle mie feste di compleanno, quindi li conosco bene: inutile cercare di impressionarli con addobbi futuristici, strane installazioni di washitape che manco sanno pronunciarlo e cibi raffinati. Perciò ho fatto le cose a mio gusto personale, ma con un unico obiettivo: ok, Elena non capirà che questo è il suo giorno speciale, percepirà solo una grande confusione intorno, vedrà facce che non ricorda, dovrà star vestita bene senza potersi strascicare sul pavimento, ma qualcosa di bello per lei deve esserci. Qualcosa che la lasci a bocca aperta. Ed è così che ho deciso di spendere tutti i miei averi per gli allestimenti (ma ve lo racconto meglio tra un po’).
2. Inviti, tema e palette di colori (sì, ci credevo molto, e quindi?)
Lavoro in comunicazione, quindi per me ragionare in moodboard e palette di colori è abbastanza facile. Certo, parliamo sempre del primo compleanno di una bambina che fondamentalmente non capisce molto, ma fare le cose per bene non è mica un peccato, no? Elena poi mi ha insegnato a curare maggiormente i dettagli, visto che per lei ogni cosa è importante: ho deciso di fare mia questa filosofia. Così a luglio ho scelto una palette di colori, questa:
Ho poi chiesto alla mia collega graphic designer Elisabetta se aveva voglia di creare un bigliettino d’invito da inviare su Whatsapp agli invitati ed eventualmente da stampare. Betta ha fatto un lavoro bellissimo (qui trovate il suo profilo Linkedin) e in pieno mood pastello:
La mood board era completata da un delizioso abito color menta per Elena che il sempre adorabile Next (come, non conoscete Next? Stolte!), ma il Dio del budget sforato mi ha rimproverata, così alla fine l’ho vestita di margherite. Sì, ho usato un abito che aveva già indossato a una matrimonio a giugno (di Primigi) ma era pur sempre il giardino dei miei in Calabria, mica la prima serata di Rai Uno. Non so se avete notato quanta maturità e lucidità ho tirato fuori per la questione vestito. Applausi.
L’abito comunque è questo e ci potete giurare che appena Elena Dio santo impara a camminare che non puoi vivere di soli leggings imparerà a camminare glielo compro:
3. WOW Factor per Elena: gli allestimenti
Due mesi fa Elena impazziva per le cose appese. Adesso no, adesso sbarella solo se vede una mucca, sente partire l’Inno di Mameli o sente pronunciare la parola Torta (a “To” scatta proprio l’applauso). Due mesi fa palloncini, festoni, gagliardetti, insomma, tutto ciò che le pendeva in testa la faceva letteralmente impazzire di felicità. Siccome fino all’anno sono riuscita a non farle vedere molta tv non aveva ancora dei personaggi preferiti tipo Minnie o Masha o Peppa o Dottie quindi non dovevo per forza seguire un tema cartoon per farla contenta. Ho scelto quindi di investire il budget che mi sono imposta in fase di planning esame di coscienza (“Fa un anno! Non si ricorderà niente! Devi rendere felice lei, non te stessa! Non comprare cose inutili che tanto Nonno Natale non capisce niente di colori pastello!“) in addobbi che rispondessero a questa esigenza, ovvero quella di impressionare mia figlia. Ho provato Tiger e anche Ikea, ma cercando solo oggetti nelle tonalità del verde menta è stato molto complicato da parte di questi negozietti senza pretese e con un catalogo ridotto all’osso soddisfare le mie esigenze pastello. Poi ho scoperto Vegaooparty.it. Tutto lo scibile umano della decorazione e oggettistica per feste, matrimoni, comunioni, cresime, feste in maschera e bar mitzvah, debutti in società e sweet sixteen, in tutti i colori concepiti dalla mente umana e divina, in tutte le possibili forme, su Vegaooparty li troverete a prezzi popolarissimi e articolati in infinite tematiche e mood. Mi è bastato inserire “verde menta” nella barra di ricerca e si è aperto un mondo di cose adorabili color menta, appunto. Ho comprato di tutto: gagliardetti, lanterne, candele, pompon color pesca (scoprendo così definitivamente che non si chiamano POMPOM), cannucce, tovagliolini di carta. Avevo un giardino intero da riempire, e una figlia unenne da lasciare a bocca aperta. Ci sono riuscita.
3.1 Il dettaglio da mamma degenere che forse non dovrei raccontarvi e invece
Mentre allestivamo il giardino montando svariati pompon e bandiere la cara Elena pascolava senza controllo alcuno tra le gambe dei presenti. Eravamo circa 10 tra nonni, genitori e zii troppo impegnati ad agganciare al mandarino le lanterne cinesi 2 di 250 che avevo comprato. Elena ha ben pensato di sporgersi un po’ troppo dentro uno scatolone pieno di carta da buttare (quindi CALMA! non si è fatta niente), finendoci a testa in giù con tanto di piedi all’aria tipo nuoto sincronizzato, ed ecco, questo è il ricordo più forte che ho del primo compleanno di mia figlia. Credo che sia successo più o meno mentre scattavo questa foto:
4. Come ho tenuto a bada i nonni
Festeggiando a casa loro, mia madre con il suo proverbiale tatto e più o meno mentre ero in sala parto ha subito tenuto a precisare che il primo compleanno della sua prima nipote l’avrebbe organizzato lei. Siccome tendenzialmente sono diplomatica come Donald Trump, ho subito dichiarato guerra, ma con stile: per evitare di litigare (probabilità 100%) e di scavallarci (probabilità 200%) finendo per rovinarci la giornata (probabilità 1000%) ho optato per un armistizio. Ok, è la tua prima nipote, le ho detto, per altro non la vedi quasi mai, quindi raramente puoi fare qualcosa per lei, non ti toglierò il gusto di renderti utile per il suo compleanno, ma definiamo i ruoli. Così a mia mamma è stato affidato il catering ESCLUSA la forma/gusto/tema della torta, cosa che lei voleva ammazzarmi perché la torta si fa come dico io non come dici tu ha accettato di buon grado e io avrei gestito gli allestimenti, la presentazione del cibo e la lista degli ospiti. Nessuno avrebbe dovuto mettere bocca su ciò che avrebbe fatto l’altra. I dialoghi surreali che ho avuto con mia madre tra maggio e la mattina del 12 agosto sono stati più o meno di questo tenore:
GRADO DI DIPLOMAZIA MILLE: Vuoi cucinare cavallette fritte? Ok, mamma, ma magari prova a farle al forno, così sono più leggere
CAPACITA’ DI MORDERSI LA LINGUA MASSIMA: Vuoi organizzare una festa a tema zombie? Ok, figlia, ma metti i calzini ad Elena che le fa freddo.
Cose così. Diplomazia. Maturità.
Per portarsi avanti, come nelle suemigliori tradizioni , mia madre ha cominciato a surgelare polpette più o meno il 25 giugno, giorno in cui mi ha anche messo fretta per decidere la pressante disposizione dei tavoli.
4.1 La doppia tragedia sfiorata
Sempre per parlare di retroscena, sebbene sia andato tutto bene, parenti contenti, Elena non troppo turbata dalla botta in testa precedentemente presa dalla gente, mia madre e mio padre perfetti padroni di casa, io tendenzialmente rilassata, si è sfiorata una doppia tragedia, una al taglio della torta e l’altra il giorno successivo al party. Al taglio della torta, memore di infinite bacheche Pinterest e account Instagram, ho imposto che sul tavolo ci fosse solo quello che dicevo io. Sui Pinterest delle perfette padrone di casa il succo di frutta alla pesca in confezione originale NON COMPARE. Al massimo lo travasi in tante piccole bottigliette di vetro con cannuccia coordinata. Mia madre, coalizzatasi con tutte le madri presenti, non poteva accettarlo: sul tavolo della torta devi mettere i piattini impilati uno sull’altro, lo spumante, le bottiglie, i baci di dama, la festeggiata, ovviamente la torta, un serpente, dieci pagnotte, un quadro post impressionista e Dodò dell’Albero azzurro. Ce la siamo cavata con momento di sclero superato da sclero ancora superiore di Elena che ha sviato l’attenzione dal dramma in corso.
Il giorno dopo qualcuno, ovvero quella grandissima infame di mia sorella, fa presente che, nell’intento di preservare la lucidità di mia figlia, stanca e ormai annoiata da tutta quella folla, non avessi neanche scattato delle foto di lei in posa con gli ospiti. Mia madre non aspettava altro: me lo rinfaccia ancora adesso. Grazie, sorella, che tu sia maledetta.
5. Conclusioni
Mia figlia avrebbe compiuto un anno comunque, ma volete mettere l’impegno per tenere a bada mia madre e reperire solo oggettistica e decorazioni menta&pesca? Già solo per questo mi merito una chiamata in più quando avrai 16 anni e ti darò un coprifuoco che ovviamente non rispetterai, capito Elena?!
Giulia says
Un altro ottimo sito dove ho acquistato alcuni articoli per decorare le feste a tema è https://cartoonstheme.com/ . I prezzi sono ottimi e sono rimasta molto soddisfatta.