Idee, ispirazioni e consigli per usare le Instagram Stories in evidenza in modo furbo.
Da un paio di mesi Instagram ha rilasciato la feature delle Stories in evidenza su tutti i profili (anche quelli meno popolati). La novità è semplice ma rivoluzionaria per lo strumento. In poche parole:
- Le Instagram Stories possono essere archiviate, salvandole dall’oblio
- Le Instagram Stories possono essere inserite in apposite raccolte in evidenza sul profilo, sopravvivendo allo storicidio delle 24 h
Alle Instagram Stories in evidenza si può dare un titolo e le si può catalogare come delle vere e proprie playlist che raccontano cose (che sono ovviamente già entrate nel flusso delle Stories quotidiane, solo da lì è possibile spostare il contenuto negli Highlights). Il cosa è a discrezione dell’utente e può anche seguire una logica totalmente casuale, ma per chi usa Instagram a scopi lavorativi o per valorizzare il proprio personal branding, allora lo strumento può diventare utile per raccontare davvero una storia che abbia senso (o anche più di una).
Ecco allora alcuni consigli per sfruttare al meglio le Stories in evidenza su Instagram e, sotto, 3 profili di utenti che seguo e che possono ispirarvi non poco. Buona lettura!
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Instagram Stories in evidenza a scopi commerciali
Ok, non si lavora solo per il soldo, ma siamo nel 2018: quando ho iniziato io “fare il blogger” non era un lavoro (era il 2008), adesso invece lo è, eccome. Ha anche acquisito un nuovo nome più frizzantino: content creator. Va da sé che ogni strumento è ben accetto per vendere alle aziende e ai brand un pacchetto promozionale sui propri canali personali il più possibile efficiente.
Le stories in evidenza potrebbero essere un plus non da poco da vendere come aggiunta alla copertura di un evento o di un unboxing, per esempio, soprattutto su quei profili che generano molte views ogni giorno e che quindi, mettendo in evidenza un contenuto, possono continuare a generarne a oltranza (per la felicità del brand che le coinvolge).
Da Digital PR – ovvero da professionista che lavora spesso a progetti di Influencer Marketing – apprezzerei molto questo “trattamento”: al cliente il fatto che le Stories spariscano dopo 24 ore non piace molto e da intermediaria devo sempre spiegare il suo potenziale a un pubblico che cerca ancora “il blog post”, come nel 2010. Offrire qualcosa che rimanga sul profilo, visibile sempre e consultabile anche da chi non comprende lo strumento non è cosa da poco.
2. Instagram Stories in evidenza suddivise per tematiche
C’è chi usa la funzione Stories per raccontare molte cose, che spaziano dai libri, alle serie tv, alla vita quotidiana. Anzi, seguendo delle influencer che hanno migliaia e migliaia di views ogni giorno, pare proprio che le followers apprezzino il racconto della vita day by day, che quindi non sempre segue un filone, e che per forza di cose va un po’ dove gli pare.
Però ha senso raccogliere le Stories più rappresentative di un certo tema in varie playlist, senza appesantirle troppo, includendo solo quelle più esplicative, divertenti, utili. Se volessi guardare 2 ore di qualcosa, accenderei Netflix, mica Instagram!
3. Instagram Stories per presentarsi
Secondo me questa è un’idea vincente: una serie di stories da salvare in highlights per dire Ciao al mondo, raccontare gli intenti del profilo (di cosa si parla? Con quanta frequenza si troveranno post nuovi? Qual è il mood delle Instagram Stories?) e presentarsi ufficialmente ai nuovi arrivati. Ovviamente i video dovranno essere prima inseriti nel flusso delle Stories quotidiane (avvisate chi vi segue quotidianamente di questa serie di mini contenuti un po’ fuori tema) e poi posizionati in bella mostra sul vostro profilo. Editateli per bene, saranno il vostro biglietto da visita! Io lo farò a breve, appena avrò una faccia decente, almeno.
Sotto invece troverete 3 spunti tratti da altrettanti profili che seguo quotidianamente e che stanno usando in modo molto furbo le Stories. Parto da me, giusto per farvi vedere che ho messo in pratica alcune delle cose che vi ho detto sopra.
Le mie playlist attualmente riguardano temi che stanno appassionando i miei followers, ovvero: il matrimonio, le serie tv su cui ogni tanto faccio qualche recensione, Elena, protagonista indiscussa delle mie giornate e #ScopriTorino, l’hashtag che ho lanciato un po’ di anni fa e che uso nelle Stories per far vedere luoghi della città. Avevo creato e nutrito anche una sezione dedicata al Natale in Calabria che però ormai è passato: ok alla stagionalità, ma ogni tanto ripuliamo gli highlights che non sono proprio degli evergreen.
Sonia ha messo in pratica in modo molto garbato quello che vi raccontavo al punto 1: ci sono gli unboxing – ovvero il momento dello scarto dei regali che le arrivano per conto dei brand con cui collabora – c’è il beauty, ci sono i viaggi, c’è una sezione di download con sfondi scaricabili (è anche una grafica). In pratica, tutto il suo portfolio servizi definito in modo trasversale, sempre aggiornato e ben strutturato.
Paola è una modella, prima di essere una social influencer, che usa tanto le stories per raccontare… qualunque cosa. Trovo carino però il modo in cui ha catalogato i suoi racconti – iconizzandoli – e buttandoci dentro quello che le va senza mai uscire dal tema.
Marianone, speriamo che l’ordine di priorità nella tua vita non segua quello dei tuoi highlights (almeno la sezione Hairstyle è all’ultimo posto…). Anche lui ha saputo mettere bene in evidenza il suo mestiere: ha uno shop online, fa molto sport e lavora come testimonial per brand di settore, ha una linea di bellezza per i capelli, ha un figlio e una famiglia che occasionalmente lavora con lui e insomma, quando si dice “ottimizzare” non ci resta che pensare a lui!
Il mio problema è che se faccio le stories da casa truccata e carina, ho un wifi così di merda che me le carica in ordine casuale.
Se faccio le stories in movimento, sembro Messner con l’enfisema.
Un dilemma.