Al cinema c’è coda. Il rigurgito natalizio di Checco Zalone è ancora lì a riempire le poltrone; per quelli che l’hanno già visto, c’è Qualunquemente, storia di un calabro politico interpretato da Antonio Albanese. C’è coda al cinema e anche la sala di “Immaturi“, nuovo film di Paolo Genovese, è ripiena al punto giusto.
“Immaturi” è una commedia brillante, un po’ “Compagni di scuola“, un po’ sapiente mix di serie tv viste e riviste in questi anni di lotte intestine tra Mediaset e Rai. Gli ingredienti ci sono tutti: i vecchi amori, i vecchi rancori, i vecchi cazzari che cazzari sono rimasti, i vecchi banchi su cui scrivere “Ti amo” a questo e quello, le passioni non corrisposte, i patemi dell’adolescenza. Protagonisti di questa storia dal sapore dolceamaro è gruppo di amici quanrantenni, tutti in carriera e tutti realizzati, chi in un senso (casa, famiglia, figli), chi in un altro (lavoro, carriera, vita dissoluta nonostante gli -anta). Una lettera del Ministero della pubblica istruzione li richiama sui libri a causa di un disguido: il loro esame di maturità è nullo, devono rifarlo. Per Piero, Luisa, Francesca, Giorgio, Lorenzo e Virgilio è un tuffo nel passato, un riaccendersi di vecchie tradizioni goderecce e infantili. Tutti hanno una vita privata più o meno stabile: Piero (Luca Bizzarri) è un dj che si finge impegnato con prole per evitare di incatenarsi per sempre a una donna; Luisa (Barbora Bobulova) è una manager rampante con figlia a carico fin troppo sveglia per la sua età; Francesca (Ambra Angiolini) è una chef con un problemino sessuale; Giorgio (Raoul Bova) uno psichiatra infantile che vacilla alla notizia della gravidanza della sua compagna (Luisa Ranieri); Lorenzo (Ricky Memphis) è un bamboccione ancora a carico dei genitori, troppo comodo per scollarsi dal nido farcito di polpette della mamma e letto a castello dell’infanzia; e Virgilio (Paolo Kessisoglu), gigolò impenitente, reo di aver distrutto il gruppo ventanni prima per colpa di una donna (Anita Caprioli).
Rimettersi sui libri è un po’ l’incubo di tutti quelli che, insieme al manuale di latino, han messo via un sacco di altra roba nostalgica. L’idea e la sceneggiatura di Genovese non è delle più brillanti, ma gli attori, tutti perfetti per il ruolo, recitano bene una parte che sembra cucita loro addosso. La sensazione è di assistere a un copione già trito e ritrito, magari acceso qua e là da spunti tra il romantico e il commovente, ma nulla di più. Tutti quelli che mancano dai banchi del liceo ormai da un po’ di anni, però, ridono di una risata un po’ amara: quegli amici sono i tuoi amici, quei sentimenti sono i tuoi sentimenti e la nostalgia la fa da padrone quando le luci si accendono in sala e tu ti rendi conto che gli anni dell’adolescenza sono ormai finiti e devi correre a pagare le bollette e a guadagnare due soldi per tirare a campare.
[…] This post was mentioned on Twitter by Giovanna Gallo, Giorgio Scolozzi. Giorgio Scolozzi said: RT @Gioska23: Avete nostalgia del liceo? Andate a vedere "Immaturi". Qui la recensione: http://www.giovannagallo.it/recensione-film-immaturi […]