a cura di Giovanna Gallo
Di Aurora Moreno, grazie alla bella intervista rilasciata un po’ di mesi fa, sappiamo già tutto: che ha portato il Tuppersex – la vendita di Sextoys a domicilio– in Italia e che parla di sesso in modo schietto e sincero. Chi non ha avuto il piacere di conoscerla come me, non sa però che Aurora è una donna che ride, sempre, anche quando è stanca, anche quando le cose non vanno come dovrebbero. Non rideva però quando mi ha chiamata per raccontarmi del affaire Iene, che le ha provocato non pochi problemi con le clienti (attuali e future). Soprattutto con quelle della riunione Tuppersex in cui la Iena inviata per il servizio si è infiltrata, registrando immagini senza nessun permesso, mandandole in onda e lasciando in balìa degli eventi sia Aurora che le collaboratrici, ma soprattutto le sue clienti, che, riunite per affrontare temi scottanti, non avevano certo voglia di farsi riconoscere in tv.
Aurora ha scelto questo spazio per parlare, per raccontarci cosa è successo e per dirci qual’è la filosofia della sua agenzia Love Factory.
- Aurora, la tua Love Factory sta riscuotendo molto successo tra le donne italiane proprio come speravi: ci vuoi dire qual’è il segreto?
Aurora: In effetti, l’accoglienza delle riunioni Tuppersex di Love Factory tra le donne italiane non mi ha deluso! Me lo aspettavo: in un’ Italia moderna in cui la donna lavora, in cui la donna è parte attiva del sostegno familiare, in cui la donna è sempre più indipendente e intraprendente, speravo in questo successo. Non c’è un segreto, fa parte di un percorso naturale. Mancava soltanto qualcuna che svegliasse la curiosità innata della donna italiana, qualcuna che portasse in questo Paese una forma evoluta e divertente per parlare di sessualità.
- Non tutti comprendono la portata del fenomeno che tu hai contribuito a portare in Italia, c’è ancora molto tabù nei confronti di sessualità, soprattutto femminile, e sextoys: che impressioni hai del nostro Paese, dopo aver fatto molte riunioni in diverse città italiane?
Aurora: Certo che ci sono ancora tantissimi tabù su questo tema, dovuti alla cultura, a un percorso storico che reprime la libertà sessuale femminile. Comparo sempre la Spagna con l’Italia, perché ci sono fattori molto simili, ad esempio: la religione, la dittatura, il periodo post bellico… la donna ha sempre avuto un ruolo da protagonista, non riconosciuto socialmente, ma comunque fondamentale. Attualmente l’indipendenza economica, l’emancipazione culturale, i cambiamenti nella struttura familiare, la globalizzazione della informazione fanno sì che le donne abbiano voglia di trovare un modo nuovo per esprimere la loro sessualità. Questo discorso include i sextoys!
- Veniamo al punto, al fattaccio che ci riporta a questa intervista: molti ti avranno riconosciuta nel servizio del programma tv le Iene, proprio mentre, con altre donne, eri in riunione Tuppersex: raccontaci com’è andata.
Aurora: L’intervento delle Iene è stata una trappola di cattivo gusto. La giornalista ha falsificato la sua identità dicendo che era una ragazza di Firenze arrivata da poco a Milano e che per quello non aveva amiche sufficienti per organizzare una riunione a casa sua, e che avrebbe tanto voluto partecipare. Non volevo negarle questa opportunità, così ho chiesto il consenso all’organizzatrice. Angela Raffanelli all’ultimo minuto mi ha chiesto di assistere con un’amica e così si è infiltrata anche la sua collega. L’ultima cosa che potevamo pensare era che ci stavano filmando!
- Non eravate quindi al corrente che la Iena stesse filmando, mettendo in pericolo l’identità delle tue clienti: cosa vuoi dire agli autori del programma che lavorano usando questi trucchetti?
Aurora: Trucchetti è una parola dolce! Loro conoscono perfettamente il limite tra legale e illegale e ci giocano. Si sono infilate in una casa privata, ospitate d’una persona che inconsapevolmente ha aperto la sua porta. Hanno messo in pericolo la privacy di tutte le persone presenti e hanno messo in discussione la professionalità, la credibilità, la discrezione della mia persona e di tutte quelle che collaborano con Love Factory. Ho chiamato la “Iena” e la risposta di Angela Raffanelli è stata che loro lavorano in quel modo.. Ma non c’è etica professionale? Non c’era bisogno di esporre quelle persone, anche se non c’è niente d’insano o diseducativo in una riunione di Tuppersex. Non c’era niente d’illegale da denunciare. Poteva chiedere di filmare in modo trasparente, senza problemi.
- Assicuri a tutte le tue clienti discrezione, soprattutto, che è di fondamentale importanza per le tue clienti.
Aurora: Prima di tutto voglio dire che il lavoro che svolgiamo è onesto. Permette alla donna di relazionarsi, divertirsi, di arricchirsi, attraverso un tema tanto bello e tanto complicato come la sessualità.
In Love Factory abbiamo creato posti di lavoro strettamente legati alla solidarietà, alla discrezione, la fratellanza. Tutte queste parole possono essere applicate al nostro lavoro e per infondere questa filosofia, impartiamo dei corsi di formazione gratuiti.
Siamo un gruppo di donne serie e il nostro concetto è quello di comunicare con la più assoluta discrezione. Dopo il problema con le Iene, non permettiamo a nessuna persona che non sia invitata direttamente dalle partecipanti di prendere parte a una riunione.
- Lancia un appello a tutte le ragazze che sono mai venute a una riunione Tuppersex, perché dovrebbero partecipare?
Aurora: Partecipando a una riunione LoveFactory, scoprirete cose interessantissime: non proponiamo solo sextoys, c’è anche una grande varietà d’articoli squisiti per il relax, il benessere, per stimolare la fantasia, e tutti i sensi. Vivrete un momento estremamente divertente, riderete tantissimo e soprattutto imparerete, imparerete a parlare con il vostro partner e a conoscere il vostro corpo meglio, per dare e ricevere piacere.
Le consulenti Love Factory possono contare su una formazione specializzata . Siamo molto entusiaste in questo periodo, perché abbiamo organizzato il primo corso di gruppo. Questa iniziativa ha avuto un’accoglienza fantastica in tutta Italia. Abbiamo anche scoperto l’entusiasmo delle ragazze del Sud che, per prima volta, vivranno con noi questa esperienza. Volete partecipare anche voi? Vi invito a iscrivervi al corso: sono sicura che più sarà divertente, se siamo in tante!
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