La nostalgia dell’infanzia, dei vecchi amici, delle coccole di mamma, dell’essere semplicemente figlia, prima che tutto il resto. Ecco quattro cose che vi faranno sentire vecchi. Pronti per il momento revival?
1. Tornare a casa dai tuoi dopo anni d’indipendenza, sapendo che ti tratteranno come la bambina che eri nonostante la maggiore età raggiunta in abbondanza e… essere ignorata. Non c’è niente che faccia sentire più vecchi dell’essere trattati da adulti dai propri genitori. Finché puoi rifugiarti tra le braccia di tua madre, o discutere con tuo padre sul guidare di notte, o sul tornare alle 7 del mattino ogni sera, o sul camminare scalza per casa, puoi essere figlia: nonostante la carriera, l’indipendenza economica e affettiva, l’intraprendenza. Puoi essere figlia, e godertela: ascoltare con tenerezza le osservazioni di papà, o gli infiniti insegnamenti della mamma. Ma quando sei a un passo dal totale distacco, ecco che accade: ti ignorano. Sei figlia, ma sei anche una specie di ospite che non ha più neanche un letto in cui dormire quando torna a casa, perché tutti i posti letto sono stati occupati da altri membri della famiglia o semplicemente trasformati in poggia-tutto. Sei una figlia, ma sei anche indipendente da loro, e lo hanno capito. Ma era così consolante sentirsi piccoli tra le mura di casa!
2. Analizzare i look e i comportamenti delle quindicenni di oggi e iniziare ogni commento con “Quando ero adolescente io…”. Per quelli cresciuti negli anni novanta, la continuazione di questa frase prevede sempre il finale “…giocavo ancora con le Barbie” e il corrispettivo maschile “tiravo due calci a un pallone“, mentre l’equivalente moderno dipinge gli adolescenti sempre vestiti all’ultima moda, molto sgamati in fatto di sesso e decisamente tecnologici e libertini. Cosa fa sentire più vecchi dell’autodefinirsi vecchi, guardando con distacco e occhio da genitore del Moige le ragazzine del 2000? E cosa fa sentire più vecchi del constatare che le tredicenni di oggi sono nate nel 2000?
3. Ricordare a memoria tutti i testi delle canzoni dell’infanzia, anche quelle che vorresti dimenticare. Nell’ordine: i testi di Ambra Angiolini, la sigla di Non è la Rai, la discografia di Sasha, ogni testo dei Blur, la dance di Corona, quella di Alexia, gli Eiffel65, gli Aqua, gli Ultra, i BSB, le Spice, i Blink182, Lene Marlin, la prima Britney Spears, Genie in a Bottle, Mmmbop, la Macarena (coreografia e testo), Beach on the Beach dei Trettrè.
4. Ricordare esattamente il gusto e il sapore delle cose buone di quando eravamo piccoli. Ad esempio, il divertimento nel mangiare il gelato succhiandolo dalla scomodissima pipa.
Fai un tuffo negli anni novanta: leggi qui!
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