Georgie, Mila e Shiro, Hilary, Piccola Flo, Lady Oscar, Candy Candy e gli altri cartoni animati della nostra infanzia visti con gli occhi della donna (nostalgica) che sono oggi.
Non so voi, ma io da piccola guardavo un sacco di tv, roba che se Tata Lucia intercettasse il reale quantitativo orario spedirebbe i miei in riformatorio. Guardavo principalmente cartoni animati e, per un certo periodo – quello dell’asilo – anche le soap opera venezuelane: ero una grandissima fan di Topazio (e sfido chiunque a non avere un posto nel cuore per Andrea del Boca, Grecia Colmenares e Luisa Kuliok. Per non parlare di Juan del Diablo di Cuore selvaggio) e di Kiss me Licia, la versione televisiva con Cristina d’Avena e Marco Bellavia, un telefilm che più impregnato di anninovantismo non si può. Ma guardiamo il lato positivo: oggi mi accusano di non essermi rassegnata alla fine degli anni novanta, ma senza questa formazione sul campo oggi non sarei qui a parlarvi di…
Candy Candy, tristezza a palate e risvolti da soap
TRAMA: Ci sono lei, la sua amichetta Annie e il procione nella casa per orfani di Miss Pony.
(piccola digressione: c’è più senso compiuto nella frase Berlusconi è onesto che in quella che ho appena scritto. Me ne scuso, è la trama).
Dicevo, ci sono Candy Candy, che per comodità chiameremo Caramella-Caramella ( ed è subito Mandy Mandy, perdonate la digressione, ma se tuffo negli anni novanta deve essere, che tuffo negli anni novanta sia), Annie, il procione, una suora e Miss Pony che vivono in orfanotrofio ma sono felici perché quello che conta è stare insieme. Sono già grandi e, nel mondo normale non avrebbero avuto nessuna possibilità di attirare l’attenzione di nuovi genitori – Candy sarebbe rimasta all’orfanotrofio, diventando, alla morte delle vecchie padrone di casa la nuova Miss Pony – eppure hanno il culo di farsi adottare già semi-adolescenti, e per di più da famiglie ricche. Annie se ne va e Candy trascorre almeno sedici puntata in cima a una collina a piangere, con la colonna sonora Tristezza a Palate di Mariottide in sottofondo. Ecco la prima cosa che mi viene in mente pensando a Candy Candy (che oggi sarebbe Candy Candy Crush Saga, no?): ogni volta che ‘sta biondina pensava, chiudeva gli occhi. Ricordo intere puntate di Candy che pensa a Annie lontana a occhi chiusi. Io ero piccola e la imitavo: mi mettevo davanti allo specchio e cercavo di capire quanto tempo potevo stare con gli occhi chiusi (a pensare) senza sembrare scema. L’esperimento durava in media due secondi, limite di tempo oltre il quale mi sentivo scema. Comunque. La vita di Candy cambia radicalmente grazie all’incontro con un ragazzo in cornamusa che le suona Tu scendi dalle stelle in cima alla collina: ed è subito amore. Da qui elencherò i drammi della vita di Candy in ordine cronologico, aiutandomi con Wikipedia perché scusate, se dovessi ricordarmi a memoria i drammi di Candy Candy allora poi dovrei ricordarmi anche quelli di Georgie, e di Sailor Moon e della piccola Flo e insomma, non avrei tempo per pensare ai miei.
– Candy viene adottata da una famiglia di riccastri con figli bulli che la stalkerano e la tormentano ed ecco che Caramella-Caramella mi diventa un po’ Cenerentola
– Candy rivede in Anthony, figlio degli Andrews e vicino di casa, il ragazzo di Tu Scendi delle stelle della collina e si innamora, ma Anthony, che è ricco e damerino, muore durante una battuta di caccia alla volpe. Possiamo comodamente definire Anthony il #mortonumero1
– La famiglia Andrews prende a cuore la povera orfanella e la adotta per mano dell’influente quanto inesistente zio William, il padrone di casa di cui non conosciamo l’identità. La mandano a Londra a studiare e si innamora di un bad-boy, Terence, che è stronzo ma figo, ma OVVIAMENTE la storia non può andare avanti perché la figlia bulla della famiglia di riccastri che aveva adottato Candy Crush decide per il no e la fa espellere da tutte le scuole di Londra, come non è dato sapere. Così Candy torna da Miss Pony a fare l’infermiera.
– Questo passaggio voglio copiarvelo pari pari da Wikipedia perché possiate toccare con mano quanto dramma respiravamo guardando Candy da bambine, inframmezzato dai miei commenti in rosso:
- Mentre gli Stati Uniti entrano nella Grande Guerra, Candy si trasferisce a Chicago per lavorare presso il principale ospedale della città, il Santa Johanna. Qui ritrova l’amico Albert, il quale, partito volontario per il fronte europeo, è stato ferito in combattimento e ora soffre di amnesia. Per curarlo meglio Candy decide di andare a vivere con lui (sgualdrina!). Sembra che finalmente le cose stiano iniziando ad andare per il verso giusto per la ragazza, che riceve anche un invito dall’amato Terence per la prima di Romeo e Giulietta. Emozionata Candy si reca dunque a New York (#candycandygoestonewyork hashtag ufficiale del viaggio, con immancabili scatti del backstage della prima dello spettacolo su Instagram), dove però l’attende una dolorosa notizia: Susanna Marlowe, una giovane collega di Terence perdutamente innamorata di lui, ha perso una gamba per salvarlo dalla caduta di un riflettore durante le prove per lo spettacolo, spezzando così la sua carriera. Il già forte senso di colpa di Terence è alimentato anche dal profondo rancore della madre della ragazza, la quale pretende che egli le resti accanto per tutta la vita. Consapevole della storia fra Candy e Terence, Susanna decide di togliersi la vita, per non essere la causa dell’infelicità di colui che ama ma Candy, che ha capito le sue intenzioni, riesce a convincerla ad abbandonare il suo proposito (ma stiamo scherzando? Una bambina di 5 anni può psicologicamente sopportare tutto questo? Sembra la trama di una brutta fiction di Rai Uno). Col cuore spezzato la “signorina tutte-lentiggini” (soprannome affibbiatole da Terence ai tempi del collegio) decide dunque di lasciare Terence e di ritornare a Chicago. Nel frattempo Stear parte come pilota volontario per andare a combattere nei cieli d’Europa, dove di lì a poco morirà tragicamente (possiamo comodamente definirlo #mortonumero2)
– Non mi ricordo bene la fine di Candy, ma sono quasi sicura che torni a Casa Pony col procione sulle spalle a pensare a occhi chiusi a quanta sfiga può portare alla gente.
Che farà oggi Candy? Sarà ancora a casa Pony a curare bambini malati? Sarà riuscita a conquistare Terence, che tanto lo sappiamo che nelle favole le fidanzate malate muoiono sempre pronunciando questa frase al fidanzato (quello che sta con lei solo per dovere ma in realtà ama un’altra): “Vai, voglio che tu sia felice, torna da lei e quando mi ricorderai, fallo con un sorriso. Ah, siccome sono angelica ti lascio anche un’eredità, fatti una crociera nel Mediterraneo con la tua nuova fidanzata, no problem!”? Io spero vivamente di sì, perché anche una porta-sfiga come Candy merita un lieto fine.
In tutto questo, nessuno sa che fine abbia fatto il procione. Possiamo tranquillamente definirlo il #mortonumero3?
Hai dato un chiaro quadro generale ad una che Caramella Caramella (stupendo!) non l’ha quasi mai guardata.
Però, vedendo l’attuale stile di vita di due amici infermieri -e, soprattutto, sentendo alcune storie dei loro reparti- sono convinta che Candy Candy abbia cominciato a lavorare in urologia, abbia avuto un paio di figli, per poi essere cornificata e mollata dal marito per un’altra infermiera più giovane.
Insomma, secondo me la sua sfiga è aumentata.
Alice
Ps: ma davverodavverodavvero questa è la storia di Candy Candy?
Mi cadi sul finale!!!
Candy torna sì alla Casa di Pony ma lì scopre che il Principe della Collina non era Anthony (che bastardaccio quanto biondo non aveva mai confessato) ma Albert aka LO ZIO WILLIAM!
Così Candy finalmente confessa a sé stessa e al mondo la verità: di essere sempre stata innamorata di Albert (ettecredo…ci ha convissuto non so quanto!) e se lo sposa alla facciazza degli Andrews che dovranno sempre obbedirle perché ha sposato il capofamiglia.
Comunque no, non eravamo psicologicamente pronte per questo.
@sara: secondo me lo sceneggiatore di Candy ha sbagliato qualcosa perché io, attenta osservatrice nonché nostalgica non ricordavo assolutamente l’esistenza di Albert (grazie Wikipedia e grazie a te per le precisazioni) mentre ricordavo benissimo l’efebico biondo e il bad boy Terence! Insomma, se tutto ruotava intorno a ‘sto Albert, com’è che io non mi ricordo affatto il suo personaggio? Appurato questo, devo aver rimosso la storyline legata a lui e dunque il finale: mi ricordo benissimo TUTTE LE SCENE con terence ma manco una con Albert! A parte questo ho deciso che voglio nuovamente eliminare questa informazione che mi hai appena dato dal cervello, perché ho bisogno di credere nell’happy end con il cattivo ragazzo ravveduto 🙂
Voilà! http://www.cartonionline.com/personaggi/candy%20candy_01.htm
Albert è una costante nella vita di Candy: dai Legan dove faceva il custode, a Londra dove lavorava allo zoo e poi a Chicago.
I bad boy sono sempre un errore di gioventù 😀
Ma come si vede che non ricordate bene la storia. Candy non si è mai innamorata di Albert. È uno dei suoi amici più cari lei orfana senza famiflia ritrova l affetto con gli amici. Albert era lo zio William nonché il suo benefattore colui che la adotta perché somiglia a sua sorella morta. Mai ha avuto una storia con lui. Il suo unico amore è Terrace. .. che alla fine leggerà dai quotidiani essersi separato da Susanna. Candy non è una sfigata ma una ragazza che ha superato dure prove nella vita senza mai perdere il sorriso la forza e la positività. Riguardatela ….
Quoto l’ultimo commento. E per amore di precisione Iriza (in originale ELIZA, udite udite, alias la figlia bulla) riesce a far espellere Candy e Terence dalla scuola dando appuntamento a entrambi a nome dell’altro (cioè a Candy con una finta lettera di Terence e viceversa) nottetempo nelle stalle. Lo ricordo perchè ero piccola e sta cosa mi rimase impressa in quanto pensavo “vabbè sono usciti di notte, ma insomma non mi pare così grave” – non immaginavo che ci potesse essere un secondo fine nel vedersi nottetempo in una stalla.
Sono desolata nel dovervi dire che ho scoperto di recente che la vera storia finisce con Candy sola alla casa di Pony e Terence che resta con Susanna. Il lieto fine era stato creato solo per noi bambine italiane con un doppiaggio ad hoc. Insomma Terence ha lasciato Susanna solo in Italia.
La nostra intera educazione sentimentale si basa su una truffa, e questo spiega molte cose…