Un grafico che svela la deludente verità che si nasconde dietro ai trentenni di oggi. Uno studio dedicato a tutte le amiche single!
(In alto: studio sociologico* basato sul target di riferimento (uomini 30 + sani e che respirano), ingraficata secondo gli ultimi dettami della moda del graphic design, stimolata dall’osservazione delle amiche single disperate per la mancanza di appigli in un mare di uomini-instabili, che, in un’ultima battuta, propone come soluzione il totale cambio di target: i trentenni sò rognosi, meglio i Toyboy)
* Lo studio sociologico è stato portato avanti da me medesima, dal Censis, dall’Istat e dal Ministero delle Pari Opportunità per la Ricerca di uomini sensati e affettivamente disponibili. Nessun campione analizzato (uomini 30 +) è stato in alcun modo ferito durante l’osservazione, se non si contano le minacce verbali.
Tratto da “Eroine Multitasking – Piccolo Manuale di sopravvivenza per donne incasinate“
Esiste una regola non scritta dell’universo che è nota a tutti, ma nessuno osa parlarne ad alta voce (un codicillo della regola sostiene, infatti, che quando lo pronunciate ad alta voce diventa vero). Questa regola afferma che se siete single e dunque alla ricerca di un uomo – per diletto o per una storia seria – la vostra giornata è sicuramente più faticosa di quella di una donna che sì, avrà pure una montagna di panni da stirare (tutte camicie e tutte di lui) e un lavoro da mandare avanti, ma non deve pensare alla Ricerca, perché lei un uomo ce l’ha già. Con Ricerca si intende quel processo che sta tra il “Mio Dio, sono single e adesso?!” al “Mi iscrivo ai corsi di Pole Dance che non si sa mai” fino al “Bramerei anche una serata in pigiama a guardare ‘Pretty Woman’ ma devo uscire o morirò da sola” (pensiero, quest’ultimo, che per sua natura drastica e definitiva nessuna donna pronuncerà mai a voce alta, nel dubbio che possa davvero realizzarsi o che possa farla sembrare sfigata).
Ogni donna, prima di essere in coppia, ha vissuto i momenti snervanti della Ricerca, in tempi e luoghi variabili, momenti dedicati non solo alle normali attività della vita quotidiana – lavoro, famiglia, amiche, palestra – ma anche a quelle legate alla vita sociale. Essere single e mantenere uno standard di vita frizzante, a metà tra quello di Paris Hilton e le sorelle Kardashian, è un lavoro a tempo pieno, l’unico impiego per cui non ambiamo a un contratto a tempo indeterminato. Perché una donna single è doppiamente multitasking. Deve pensare alla carriera, a tenere a bada i genitori o magari a gestire una casa, a riempire il frigo ogni tanto, a ricordarsi di buttare l’immondizia, di chiamare l’amica incinta, l’amica mollata, l’amica che torna a casa da Londra e fare un planning settimanale delle riunioni dell’ufficio. In tutto questo, deve ricordarsi di essere sempre al top delle sue possibilità.
Deve essere potenzialmente sempre figa, allegra e in forma, perché non sa mai quando incontrerà l’uomo giusto, né quando le si parerà davanti una ghiotta occasione per mandare all’aria mesi di castità forzata. Dunque la sua migliore amica deve essere necessariamente la ceretta. Ricordate: un mondo in cui una donna non può permettersi di far prendere aria ai bulbi piliferi, almeno per un breve periodo, è un mondo crudele.
La Ricerca, si badi bene, non è mai ostentata, perché la single non esce dicendo a sé stessa «Stasera rimorchio» oppure «Incontrerò l’uomo della mia vita, che, agganciato dal mio carisma magnetico, manderà al mio tavolo una bottiglia di champagne per attirare l’attenzione e passeremo la serata scambiandoci bigliettini, usando come corriere un ignaro cameriere» e non lo dirà nemmeno alle sue amiche: ogni uscita è apparentemente solo un occasione di vita sociale e dall’esterno sembrerà l’ennesima, meravigliosa serata senza vincoli di una ragazza libera che può fare ciò che le pare.
La doppia fatica della donna single rispetto a una accoppiata non è data solo dai suoi sforzi quotidiani per essere sempre una gnocca da paura («Non si sa mai che lo incontri oggi…»), ma anche dalla grandissima forza di volontà che dimostra nel non apparire mai turbata dalla proliferazione di figli e matrimoni che le spuntano intorno. Essendo notoriamente la più brillante e, per forza di cose, la meno affaticata dai problemi di coppia (cosa che le amiche fidanzate tendono a invidiarle non poco), è l’amica single a impegnarsi affinché il lieto fine per ognuna delle sue amiche meno single avvenga.
E siccome è anche la più aggiornata, perché si tende a credere che una single abbia più tempo per dilettarsi nella lettura di “Cosmopolitan” e “Vanity Fair”, sarà a lei che verrà affidata l’organizzazione di ogni evento ideato da mente umana nel corso dei secoli per celebrare l’amore: intricata pianificazione di appuntamenti al buio per amiche disperate, addii al nubilato da favola, scherzi di matrimonio, Baby Shower, soffiate per sorprese di San Valentino.
Per una single tutto ciò vuol dire fare il doppio della fatica, soprattutto quando deve avere a che fare con le sue amiche accoppiate, che, al suo cospetto, possono avere due tipi di atteggiamento: se sono felici tenderanno a minimizzare la vita di coppia e la serenità che ne traggono per evitare di ferirla; se sono insoddisfatte trascorreranno la maggior parte del tempo a invidiarle lo status di donna senza legami, destando la conseguente minimizzazione da parte sua dell’effettiva libertà di cui gode per non ferire i loro sentimenti.
In quello che sembra un circolo vizioso senza via d’uscita, tutti però vivono in serenità i loro ruoli, perché conoscono un’altra regola non scritta dell’universo: la Ricerca ha sempre una fine (definitiva o temporanea) ed è democratica: ruota vorticosamente, senza discriminazioni. Per cui la single di oggi è la madre con figli a carico di domani e la “per sempre felice e contenta” del presente è la perennemente depilata del futuro.
Donne
Bell’articolo brava!
ma smettetela di pensare sempre a farvi sfondare!
più serietà e più moralità, ecco perché nessuno vi vuole.
ritorniamo ai sacri dettami di santa romana chiesa: castità e matrimonio