Si chiamerà “Dead of night” il film dedicato al personaggio dei fumetti più famoso del panorama italiano: Dylan Dog. Uno simpatico, Dylan, malinconico e sognatore. Un indagatore dell’incubo che, dal 1986, anno della sua nascita, ha accompagnato l’infanzia e l’adolescenza di una miriade di appassionati del mistero. Gli uomini lo ammirano perché cucca un casino e le donne lo adorano perché adorerebbero essere circuite da lui. E poi c’è Groucho, e l’ispettore Bloch e una miriade di motivi per cui vale la pena aver passato le proprie serate a leggere le storie alla “non è vero ma ci spero” di Dylan Dog. La Sergio Bonelli Editore deve molto al suo pupillo e i suoi fan devono molto a Tiziano Sclavi, suo creatore.
E noi, spettatori e intimi amici del prode eroe londinese, quanto dovremo, a conti fatti, al film tratto liberamente dalla saga fumettistica, in arrivo nelle sale a Ottobre 2010? “Dead Of Night”, del regista Kevin Munroe e distribuito dalla MovieMax, per ovvie ragioni, non è tratto da nessun albo dylaniato. Non ci sarà Groucho (problemi di soldi: i diritti per usare l’immagine di Groucho Marx costavano troppo), sostituto dall’attore Sam Huntington, un quasi esordiente cui è affidata la parte di Marcus, l’assistente. Non ci sarà l’ispettore Bloch, non ci saranno gli altri personaggi satellite, non ci sarà il Maggiolone bianco dalla targa demoniaca: pare che solo al più famoso “Herbie-SuperMaggiolino” sia possibile presentarsi in bianco e solo per la Disney. Il Maggiolone si vestirà di nero, per l’occasione. Dylan non dirà “Giuda Ballerino!”, sua celebre espressione di disappunto. E, grande assente, come se le già citate non fossero sufficienti, non ci sarà Londra: a fare da sfondo, New Orleans, che, alla Bonelli editore, è sembrata altrettanto cupa e tetra.
Il ruolo del protagonista è stato affidato a Brandon Routh, attore dall’aria vampiresca e vagamente pattinsioniana, reduce da “Superman returns“, il suo primo, vero ruolo da protagonista dopo anni di gavetta nei serial tv. Il Dylan Dog di “Dead of night” è un ex indagatore del mistero trasferitosi a New Orleans con il suo assistente, pronto a ricominciare una vita nuova. Ma vampiri, zombie, mostri e incubi non possono certo lasciarlo andare così facilmente… Il pubblico americano non conosce Dylan Dog, e vedrà il film senza sospettare nulla su quanto ci sia dietro e dei fiumi d’ inchiostro che hanno raccontato le avventure di questo eroe stravagante e ironico. Il problema è che quello italiano lo conosce fin troppo bene: meglio andare a vedere il film, quando uscirà, senza aspettarsi nulla di quanto ci si attenderebbe da un film “su Dylan Dog”.
“Dead of night” è un film la cui sceneggiatura si poggia su un personaggio poetico che gioca con i suoi “cristalli di brina” (cit. dall’albo “Il lungo addio“) e i suoi fantasmi moderni, figli della solitudine e dell’apatia, ma che non sa assolutamente nulla su chi sia veramente.
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Ecco alcune immagini rubate sul set:
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Ambra says
Che tristessa…
Francesco Manga says
In realtà quella riportata, non è la locandina… E’ un logo-web per facebook, dalla pagina ufficiale 😉
http://www.facebook.com/DeadOfNight
Giovanna Gallo says
@francesco: grazie per la segnalazione, francesco! inserisco subito i credits!
Morgana says
Un film su dilan dog già l’hanno fatto tanto tempo fa, con Ruperth Everett, che gli somigliava moltissimo ( in realtà Dilan Dog è stato creato proprio ispirandosi a lui ). Il nuovo attore protagonista ha troppo la faccia da Superman.Però, chissà, può darsi che il film sia godibile visto il soggetto
Enrico Anastasi says
Sono uno di quelli che pensa che i film andrebbero visti come opera a sé, indipendenti (nella giusta misura) dalle fonti letterarie o paraletterarie.
Ammetto che, con tutta probabilità, non andrò a vedere Dylan Dog al cinema, dal momento che, essendo fan del fumetto, non posso accettare di vederne snaturato l’intero contenuto. Dylan Dog senza Groucho, senza l’ispettore Bloch, senza la sua Londra e senza il suo maggiolino non è Dylan Dog. E’ soltanto un uomo con i suoi fantasmi senza alcun appeal.
Nella mia fantasia voglio che Dylan Dog resti com’è, e forse sono un pò cattivo nel pensare: sì, speriamo che sia un fiasco, perché quello del film non sarà il vero Dylan Dog. Per dirla alla Benjamin, perde la sua “aura”.
Che tristezza.
Giovanna Gallo says
@Enrico: ciao Enrico, grazie per il tuo commento. Come avrai già capito dal tono del mio articolo, sono d’accordo con te, ma non sono sicura che non andrò a vedere il film. SOno solo sicura che sia molto rischioso trasporre un personaggio dei fumetti con mille sfaccettature come Dylan senza cadere nel ridicolo, per quanto la regia possa essere perfetta.
Non so se tu abbia mai visto “della morte dell’amore” con Ruper Everett..ecco, lì sfioravamo il ridicolo. Non vorrei che la complessità del personaggio sul quale è poi “appoggiata” tutta la forza del fumetto venga sminuita.
E concludo come te: che tristezza!
Enrico Anastasi says
Ciao, figurati, mi ha fatto piacere intervenire.. sei brava, scrivi bene 🙂 comunque non ho visto il film, però ne ho sentito parlare e so che il film non aveva come protagonista Dylan Dog, e il personaggio non era ispirato propriamente a lui quanto piuttosto a un altro personaggio che ha creato lo stesso Sclavi.. Credo, purtroppo, che il caso sia paragonabile alla serie di film che hanno tratto dai romanzi di Stephen King: per fare solo un esempio, il romanzo “It” è dotato di una complessità narrativa, che segue la crescita psicologica di ciascuno dei personaggi da quando sono bambini a quando sono adulti, che nel film che ne hanno tratto non ha assoluto riscontro: diventa la storia di un pagliaccio che fa paura e che i protagonisti devono uccidere: stop. Ma la vera storia è un’altra, la vera storia è quella del romanzo. Con Dylan Dog si rischia addirittura peggio.
Comunque brava, continua così 🙂
riccardo says
D’accordissimo con gli ultimi commenti.Degno di nota però e , a questo punto, il perche di una mossa del genere.Chi andra a vedere questo film?Non di certo gli appassionati di dylan dog , la quale rimangono delusi ancora una volta da quello che sembra essere piu un film per i fottuti yankies che per i veri amanti del nostro old boy. ma Quindi? chi ci fa a vederlo? Orde di idioti dodicenni che dylan neanche l’anno mai letto e una lunga serie di americani amanti dell'”Horror”.
Mi chiedo…..quanti soldi avra chiesto sclavi per vendersi anche questa volta?Almeno per lui spero tanti ,tanti e tanti come i fan dylaniati delusi….
Marco says
Il film era Dellamorte Dellamore di Michele Soavi e non era incentrato su Dylan Dog, bensì su un altro personaggio creato da Tiziano Sclavi. Sinceramente questo film mi ispira proprio pochino. Tutto l’universo “dylaniato” sembra essere stato ignorato. Come si può avere un DD senza Groucho e Bloch?