I grandi della critica cinematografica – Lietta Tornabuoni in primis – consigliano di non raccontare per nessun motivo la trama di Inception agli amici curiosi che non hanno ancora avuto la possibilità di andare al cinema. Consigliano di non sforzarsi a cercare le parole giuste per descrivere le scene psichedeliche dell’ultimo (capo) lavoro di Christofer Nolan, di non spingersi troppo oltre con il racconto, di non provarci neanche, quasi: chi ci riuscirebbe, d’altronde? E, nella surreale descrizione della trama di una ragazza in coda alla biglietteria (“C’è Leonardo di Caprio, no? che sa leggere nei sogni. E’ un po’ fantascientifico, tipo Matrix“) che si coglie l’impossibilità di raccontare, per chi non ha le capacità metaforiche e lessicali di un critico, le immagini e gli intenti di questo film che è un vero e proprio sogno ad occhi aperti.
Citazioni e metafore, a Nolan piacciono moltissimo. Per questo chiama Ariadne (Ellen “Juno” Page) l’archietetto-genio deputato a costruire un labirinto inespugnabile, per questo usa le inconfondibili note di Je ne regrette rien della Piaf per rimarcare le scene con Marillon Cotillard, che proprio per l’interpretazione ne La vie en rose ha vinto il premio Oscar. Un sogno nel sogno, che è ancora un sogno, che si riflette in uno specchio: un gioco di incastri e meccanismi a orologeria che tengono inchiodati in poltrona gli Spettatori, con la faccia tutta corrucciata dallo sforzo, nel tentativo di provare a capire se quello che vedono sullo schermo è ancora sogno o se invece è realtà.
E’ un cinema nel cinema, un dedalo di strade e città abilmente costruite per sfuggire a un mondo che non ci lascia possibilità di controllare il tempo, di modellare i confini, di cambiare le cose. Dom Cobb (Leonardo di Caprio) si infiltra nei sogni per carpire informazioni. Per quei figli che ha lasciato in America voltati di spalle, per vederli ancora, Cobb accetta un nuovo incarico, tutto nuovo: un “inception“, appunto, l’innesto di un’idea nella mente di un individuo ignaro. Può davvero la mente essere manipolata fino a questo punto? – si chiedono in coro Nolan e i protagonisti del suo film – e la risposta è sì, la mente è solo uno spazio dove si può trovare di tutto e, alla cui origine, covano sensi di colpa e proiezioni del passato che faticano a tacere.
Leonardo di Caprio, dimentico dei ruoli che lo avevano costretto a essere semplicemente bello, semplicemente biondo, semplicemente Jack di Titanic, dà tutto sè stesso nella rappresentazione del protagonista, marchiato a fuoco da un destino crudele di cui è artefice, tormentato dal ricordo di una moglie che lo perseguita in sogno, imprigionata nel mondo bello, sano e perfetto, il solo dove i due avrebbero potuto vivere per sempre, fino alla vecchiaia.
Non semplicemente un film d’azione, un fantasy, un action-movie in cui il rumore delle pallottole supera quello dei dialoghi: psicologia e scienze cognitive si intrecciano per tutti i 142′ del film, regalando allo Spettatore la sensazione di aver visto un buon lavoro, struggente e catartico, almeno per una volta.
La Vyrtuosa says
A Di Caprio assegnerei immediatamente un Oscar, nonostante il compare Joseph Gordon-Levitt gli abbia un po’ rubato la scena. E’ una delle poche volte in cui sono uscita dal cinema soddisfatta per l’interpretazione dell’intero cast.
Giovanna Gallo says
@vyrtuosa: a me di Caprio piace molto. Su Twitter, rispetto ad Inception, un mio followers lo ha definito molto simile al Leo di Shutter Island (che purtroppo non ho visto): immagino che sia per il tema: “mogli morte che ritornano dal subconscio”, ma sinceramente, ho apprezzato moltissimo la sua interpretazione, tutta giocata sull’introspezione. Ne è passato di tempo da quando annegava nell’Oceano Atlantico! Anche se già lo adoravo (perché bravissimo) quando recitava Shakespeare in Romeo+Juliet di Buz Luhrman!
Morgana says
Secondo te come finisce ? ( si può dire qui o spoileriamo ? )
Giovanna Gallo says
@morgana: diciamo solo che secondo quella roba che non possiamo dire smette di girare e dunque finisce bene. Ho bisogno del lieto fine. E secondo te?
Andrea Belcastro says
http://piuchemeno.wordpress.com/2010/09/28/inceptionzombieland/
Giovanna Gallo says
@andrea! Ah, andre, non si spamma! te lo passo solo perché sei tu 🙂
Morgana says
Si,anche secondo me e mi hanno detto anche di guardare i bambini ( ma per questo dovrei guardarlo di nuovo, aspetterò il dvd ! )
Giovanna Gallo says
@morgana: i bambini?? e perché? i bambini si voltano, alla fine..oddio, che altro ci può essere?
Andrea Belcastro says
giovà..più che spam…mi scocciava riscrivere tutte le mie opinioni in proposito
Morgana says
Devi controllare se sono cresciuti o no , dovrebbero avere circa 2 anni in più (nel cast ci sono 4 attori, 2 per bambino, quindi…)
Giovanna Gallo says
@morgana: no, scusa, morgana, non ho capito: tu dici che il fatto che i bambini siano assolutamente gli stessi ( e non cresciuti) fa capire che sia ancora un sogno?
Morgana says
No, i bambini non sono gli stessi quindi è realtà
Roberto says
bambini?!? che bambini??? Oddio devo andare a rivedermelo per la terza volta…
Roberto says
…e se io dico KOYAANISQATSI, qualcuno sa di cosa sto parlando?