Figli degli anni novanta, capelli improponibili, una moda che non è mai tornata sulle passerelle per ovvi motivi, cerchietti e sfiga: ve le ricordate le medie? Dopo aver letto la prima parte di questo articolo addentratevi nella seconda parte, nei torbidi ricordi del periodo più trash della nostra vita di donne.
Io alle medie ero brutta. Sono certa che questo vale anche per voi e che le fotografie di quel periodo sono le uniche che non avete cuore di mostrare a nessuno, perché degne di uno scherno che supera l’autoironia.
Io alle medie ero brutta e quel che è peggio, lo ero in un corpo di donna, con tanto di tette a dieci anni, ciclo, ricrescita pilifera che però non avevo cuore di tosare perché troppo, troppo giovane.
Eccolo, il limbo melmoso che gravita tra l’infanzia e l’adolescenza, quello in cui non capisci da che parte vuoi stare, se da quella della bimba che guarda Sailor Moon e Piccoli problemi di cuore o della ragazzina che si innamora di quello di terza media che fuma e bestemmia e salta la scuola. Eccole lì, le medie.
Per noi che abbiamo frequentato le medie nella pienezza degli anni novanta non c’è ricordo più tragico che quello legato all’amore.
Innanzitutto, noi guardavamo ancora i cartoni animati, mentre le ragazzine di adesso crescono a pane, mascara effetto ciglia finte e Upper East Side con un pizzico di Justin Bieber e One Direction. Certo, anche noi avevamo i Backstreet Boys, cinque boccoluti ragazzotti di provincia con il pallino per le giacche color pastello e i caschetti, gli N’Sync e gli Ultra (questi ultimi solo per il tempo di una canzone – vi dice niente Say it once?), ma sotto sotto ci piaceva di più Marzio che si trasformava in un signorotto col mantello, lanciava rose e aveva un jingle ad ogni entrata in scena, proprio come i veri vip. Mettevamo cuoricini intorno all’aureola bionda di Nick Carter ma sotto sotto sognavamo una storia d’amore come quella di Yuri e Micky di Piccoli problemi di cuore, che vivevano in una qualche città giapponese ma erano assolutamente occidentalizzati e anticipavano quelle che sarebbero state poi le tendenze delle serie tv che avremmo amato più tardi.
Certo, guardavamo Dawson e sognavamo ragazzi in grado di interloquire con la stessa scioltezza, ma poi ci innamoravamo del vicino di classe che rispondeva male ai prof e portava le ragazze dietro la scuola per provare i baci a stampo.
Alle medie non c’era status più ambito che quello della popolarità e in ogni istituto solo 3 barra 4 esemplari potevano ritenersi effettivamente cool, e si mettevano ovviamente tra di loro, destando invidie, gelosie e lacrime, elementi che non contribuivano di certo a rendere più figa la sfigata e più interessante il ragazzino scemo.
Alle medie, negli anni novanta, non c’erano Facebook e Twitter e se dovevamo dirci qualcosa lanciavamo bigliettini sotto il banco, passandolo di mano in mano, così che la nostra vita sentimentale già misera diventava di dominio pubblico, la nostra supplicante richiesta d’attenzione al più carino un motivo di derisione e le parole d’amore becere prese per il culo in bocca dei compagni.
Alle medie avevamo un diario. Quello vero, fatto di quaderni uniti con il nastro adesivo, con tanto di data di inizio sulla prima pagina e racconti romanzati della giornata, in cui di solito non succedeva niente, perché di uscire se ne parlava solo nel fine settimana e il lunedì non c’era nient’altro da raccontare se non la trama di Beverly Hills 90210.
Alle medie non avevamo un blog e neanche Internet e neanche un pc a dire il vero, però avevamo un Alcatel One Touch o un Nokia 3210 e inviavamo messaggi ad altri fortunati possessori di cellulare, un po’ timorosi perché leggenda metropolitana voleva che ogni SMS costasse 200 lire a lettera, e ci facevamo gli squilli fino a notte fonda perché era l’unico modo di tenersi in contatto e lo squillo voleva dire “Mi pensa” e anche “Mi ama” e bastava una chiamata partita per sbaglio per farti credere chissà che, e invece non era niente.
Alle medie, negli anni novanta, andava di moda il lilla e il raso e la combinazione potente di questi due elementi portava ad esplosivi abbinamenti, tutti da sfoggiare in occasioni ufficiali, tipo la cresima, o la comunione, gli unici eventi mondani cui potevamo partecipare senza coprifuoco alcuno.
Alle medie le superiori sembravano un mondo lontano e quelli dello Scientifico li vedevi come alternativi ribelli che a confronto il subcomandante Marcos era Pollicino, e sognavamo un Dawson con i rasta, giusta commissione del tipo con cervello ma anche un po’ bad guy.
Alle medie ascoltavamo Lene Marlin, guardavamo Favola con Ambra e ripetevamo in loop “Che figo… altro che Take That!” per fare le donne di mondo, If you believe era una hit e non solo la pubblicità della Kinderfettalatte, soffrivamo per Brian dei BSB che subiva un’operazione al cuore, ci turbavamo con le frequenti notizie della morte di Gianluca Grignani (sempre per overdose), staccavamo la copertina del Cioè e la appiccicavamo sull’armadio, usavamo delle terribili trousse della Naj oleari per renderci presentabili, il tacco era basso e quadrato, la Onyx e la Phard erano un must have (e non era la stessa cosa avere le sottomarche del mercato Obyx e Nhard).
Io alle medie ci tornerei. Ci tornerei quasi trentenne per parlare un po’ con la me dodicenne. Per dirle di sciogliersi i capelli e rifiutare il caschetto perenne. Di farsi meno menate per quello che quindici anni dopo sarebbe diventato uno sfigato colossale. Di evitare l’ombretto azzurro perlato.
Poi, le direi, continua a scrivere, che tra quindici anni diventa un mestiere. Ama i Backstreet Boys, che tra un po’ di tempo ne parlerai con nostalgia. Scrivi sul diario tutto quello che pensi, che rileggendolo magari tra un decennio tiri fuori una rubrica di successo sul tuo blog, che è un po’ come un diario ma senza quaderno uno sull’altro e la gente saprà che una volta cantavi T’appartengo di Ambra tutto il giorno e finivi con GIURA! che era tutto uno scompigliarsi di capelli e che questo, quindici anni dopo, è rimasto assolutamente uguale.
Irene says
davvero bellissimo 🙂
@FranMattia says
Ciao Giovanna,
ho molto sorriso leggendo il tuo post, perché rivedo la me 13enne tale e quale… A parte il caschetto (a quello mi sono ribellata molto prima, e trovo che sia una delle più grandi cattiverie a cui mi ha sottoposto mia madre), ho vissuto il mio passaggio da bimba ad adolescente senza saltare nessuno dei tred di cui parli. Ancora ricordo la mia amata felpa Onix rosa confetto abbinati a pantaloni viola Phard e alle scarpe con la zeppa, la mia grande passione (adesso se mi vedi su 2 cm di tacco è tanto).
Cosa mi direi se potessi tornare indietro? Mi direi di non correre dietro Lorenzo (di 7 anni più grande di me. Sarebbe stato più raggiungibile Marzio) che tanto lui corre dietro quell’altra (Grrrrr), di leggere di più e di cambiare montatura agli occhiali.
Grazie per il tuffo nel passato. 😉
unadell'ottantaquattro says
che ricordi, anche io mi ci riconosco in quasi tutto, la passione per i BSB in primis, poi il modo orrendo di vestirsi, sopracciglia alla Elio de Le storie tese, non sapere se si è più bambina o più ragazza, Piccoli problemi di cuore… il ragazzo che mi piaceva e a cui non avrei mai confessato nulla, perchè sapevo di esser brutta…. già, sono stati anni traumatici, ma comunque restano nel cuore, e resta un po’ il rimpianto di non aver fatto… questo e quello…….. e sapere che, con la mente di adesso, tutto sarebbe potuto essere come nei cartoni animati… <3
Name* says
Che adolescenza di merda … mi dispiace davvero.
Martina says
Questo post sembra scritto da me. Sono sconvolta, mi ritrovo praticament in ogni riga che hai scritto!
Ricordo quando mamma mi diceva che Dawson’s Creek non potevo guardarlo perchè era “un telefilm da adulti”, o gli agghiaccianti poster a grandezza naturale dei più svariati idoli del momento attaccati alle pareti della cameretta. Per non parlare del diario personale e segretissimo, che nascondevo nei posti più reconditi della camera ovviamente lucchettato a dovere: neanche nascondesse il segreto della formula della Coca Cola. Dentro non c’era scritto assolutamente nulla, se non due parole sulla cotta della settimana (o del giorno, si sa, ero volubile a 12 anni!).
Fantastico, Giovanna, grazie per le due risate! ;D
Pikadilly says
Leggendo questo post ridi piangendo. Quanto sole c’era a quei tempi. 😉
Hai chiamato all’appello tutti i ricordi di allora. ^^
Kyra says
Bellissimo post! Mi ci rivedo quasi al 100%…
Le mie medie sono state traumatiche: non è bello essere la sfigata della classe, solo perchè sei fuori dalla cricca delle 3-4 bellerrime sempre truccate, sempre vestite bene, sempre aggiornatissime sui pettegolezzi circa i maschietti delle altre classi… figuriamoci, io giravo sempre in tuta e non mi truccavo mai, guardavo Sailor Moon e leggevo Zanna Bianca, cosa potevo capirne io, del mondo! Se io potessi incontrare la me delle medie, le direi solo di continuare così ma, invece di farsi mettere i piedi in testa, di rispondere per le rime a quelle oche e levarsi subito tutti i sassolini nelle scarpe! 😀
Lisa says
Bellissimo questo articolo! Mi hai fatta tornare indietro ai tempi delle medie, in cui mi vestivo malissimo e avevo appena iniziato a scoprire i jeans e avevo una collezione di maglie Onyx (di cui ne conservo ancora qualcuna solo per ricordo). Tra i cartoni mi era rimasta veramente nel cuore Rossana e sognavo ad occhi aperti tramite loro. Ogni tanto bisognerebbe ripensare a quei momenti e credo che le nuovi generazioni siano “sfortunate” a non avere una vera e propria infanzia.
Valentina says
mi rivedo totalmente!!!e quando hai detto che andava di moda il lilla, ho avuto un sussulto perche tra vestiti e trucchi era tutto di quel colore (anche un orribile piumino senza maniche e che mi sembrava il gilet-piumino piu bello del mondo e mi dicevo che lo avrei messo per un sacco di tempo!!!)
xebe says
sono io alle medie in pratica!!
se tornassi indietro mi direi di ribellarmi agli odiosi maglioni che mia madre mi obbligava a mettermi, di cambiare tipo di occhiali e di curare di più i capelli.. e di togliermi quella matita verde dagli occhi!!! grazie per questi ricordi!!
Emanuela says
Vicina come epoca ma un po’ più “antica”, io guardavo “Creamy” e “Kiss me Licia” e puoi capire i danni. Solo, non ci tornerei per tutto l’oro del mondo.
Sara says
Che post meraviglioso! ogni riga sembra scritta per me!!! e comunque anche se quegli anni sono passati una cosa mi è rimasta…la passione per i BSB! :p
Roberta says
Questo post mi da conferma che apparteniamo assolutamente alla stessa generazione! Se tornassi indietro mi direi: fatti le sopracciglia e smettila di farti la coda, perdio!
Non so tu, ma io quando sento la canzone di Ambra mi emoziono un po’, sarò io strana? Non vorrei MAI essere una ragazza delle medie adesso, MAI. Mio fratello ha 14 anni e so cosa vuol dire! Noi i fondo eravamo così spensierate 🙂