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Del perché non voglio più perdere tempo

2 luglio 2014 | Scritto da Giovanna Gallo | 3 commenti

Del perché non voglio più perdere tempo.

Perdo un sacco di tempo a fare cose che non mi piacciono. Ne perdo anche (ma di meno) per fare cose che mi fanno schifo, ma solo perché non riesco a dissimulare. Perdo tempo a raccontare storie che ho già raccontato milioni di volte solo perché è consolante sapere che quella storia ha fatto ridere una volta e probabilmente farà ridere di nuovo, e allora perché cercarne di nuove? Perché correre il rischio?

Perdo tempo a seguire progetti in cui non credo. Lo faccio perché mi pagano l’affitto e perché sono un buon compromesso per respirare l’aria della scrittura, di cui, un giorno o l’altro, vorrei riempirmi i polmoni, senza spazio per altro. Perdo tempo a evitare persone di cui penso mi importi poco, senza dar loro neanche una possibilità, solo perché sono convinta che non se la meritino.

Perdo tempo a prendermela per piccolezze, che sono un soffio di vento e non hanno importanza e perdo tempo a litigare, puntualizzare, ingigantire.

Perdo tempo a chiacchierare di inezie, mentre potrei chiamare un amico che non sento da tempo, dirgli Mi manchi, oppure Ti penso, oppure Siamo lontani e ti vorrei vicino e invece rimando, perché un amico c’è oggi ma c’è anche domani, mi dico, e domani potrò dirgli che mi manca ed è lo stesso, e poi domani diventa dopodomani, e poi lunedì, giugno, l’anno prossimo. Mentre perdo tempo a parlare con conoscenti, gli amici si fanno altri amici e la nostalgia di quell’amicizia si affievolisce e diventa ricordo, foto da guardare anni dopo stupendosi di quanto si fosse giovani, di quanti capelli avevamo in testa e di quanto eravamo amici di una persona che sembrava dover far parte della nostra vita per sempre, e invece no.

Perdo molto tempo a dire la mia, su qualsiasi cosa, anche se so che il silenzio, a volte, può essere contemplato, e che vuol dire pace, e pensieri che si raccolgono.

Perdo tempo a pensare ai difetti delle persone, ad enumerarli con scioltezza, come fossero miei e invece sono degli altri e per questo è più facile; e passo il tempo a non godermi le domeniche, perché sono noiose e lunghe e non c’è mai niente da fare, senza apprezzare che è proprio il non avere niente da fare, per una volta, il grande privilegio.

Perdo il tempo a invidiare le cose belle che capitano agli altri, senza godere di quelle che capitano a me. Se raggiungo un traguardo penso già a quello successivo, e il momento diventa ricordo e poi una cosa banale, da minimizzare, e la cosa bella è passata.

Perdo tempo a non essere gentile, perché non sempre sono predisposta, e anche a essere fin troppo gentile quando voglio raggiungere un obiettivo. Dosare la gentilezza è fondamentale, ma perdo molto tempo a dimenticare la naturale predisposizione umana all’empatia a favore di un “Non mi importa, non voglio ascoltare”.

Perdo tempo senza vedere posti nuovi, per paura che il viaggio sia difficile, stancante, costoso; rimango ferma nel mio quadrato e ne esco solo quando sento di non poterci più restare.

Perdo molto tempo a giudicare le persone solo da quello che vedo all’apparenza, senza pensare che ognuno ha una storia e che chiunque può dissimulare felicità mentre dentro, in realtà, sta urlando.

Perdo tempo a dare molta importanza a cose che in realtà, importanza, non ne hanno; e intanto, mentre io perdo tempo a ingigantire le mie piccolezze, oltre a perdere tempo perdo anche momenti preziosi che avrebbero potuto diventare qualcosa da ricordare.

Voglio imparare a dire no alle cose che non mi piace fare, per racimolare attimi e fare cose che invece voglio fare.

Voglio imparare a essere gentile con tutti, per rubare attimi allo scetticismo e trasformarli in persone nuove che conosco, e alla fine mi piacciono pure.

Voglio imparare a buttarmi senza paura, perché le paure vere sono altre e i veri problemi sono quelli di chi non vede soluzione.

Io di soluzioni ne vedo, e la prima è che non voglio più perdere tempo.

E la vostra soluzione, qual è?

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Categoria: Costume & Società, Lifestyle
Tag: amici, amore, giovanna gallo, non perdere tempo, pensieri, tempo, tempo che passa

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Commenti

  1. santoxavier says

    2 ottobre 2014 at 17:36

    Ciao Giovanna. Finalmente quello che cercavo! Sono arrivato su questo blog perchè, dopo 12 anni di matrimonio e 2 figli bellissim, ancora non conosco mia moglie… ora però ho capito: quando non capisco qualcosa / applicare la formula “E’ così e basta!!”.
    Questa cosa che hai scritto sul perdere tempo è stupenda.
    Ciao e a presto
    Santoxavier

    Rispondi

Trackbacks

  1. Quello che non voglio più essere - Giovanna Gallo ha detto:
    15 ottobre 2015 alle 14:06

    […] Vorrei lasciar andare quello che può scivolare via senza lasciare traccia e tenermi addosso solo le cose importanti. Che sono veramente poche. In questo modo sarei vestita solo di ciò che è giusto trattenere: il […]

    Rispondi
  2. Sul perché non bisogna “esserci per forza” – Giovanna Gallo ha detto:
    25 maggio 2016 alle 12:00

    […] distacco che la porterà un pizzichino alla volta lontana da me. Essere mamma ha rimesso in quadro le cose davvero importanti. Non mi importa niente di apparire quella che non sono: una patinata mamma che si gode la […]

    Rispondi

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